E adesso tutti in piazza! Adesso festeggiamo!
Adesso saliamo tutti sul carro della squadra che dopo 49 anni torna in serie A!
Sì cazzo, saliamoci tutti su quel carro.
Nessuno deve rimanere a terra, più siamo meglio è... e sapete perché?
Perché le polemiche di coloro che dicono che i veri tifosi sono quei mille che la seguivano anche in serie D sono sterili, senza senso e inutili.
La festa è della città e sarebbe estremamente triste se fosse fatta solo da quei mille e non da tutti coloro che la SPAL ce l'hanno da sempre nel cuore.
La festeggeremo, la inciteremo e la ringrazieremo perché questa squadra se lo merita, perché questa squadra è rimasta nell'ombra per 49 anni e ora che torna alla luce è giusto che sia onorata da tutti!
I mille che c'erano quando le cose andavano male, anche quando si giocava nei campi di provincia della serie D, si mescoleranno alle migliaia di persone che hanno iniziato ad amare e a seguire questa maglia solo da quest'anno.
Si mescoleranno con i bambini di cinque anni che il nome SPAL l'hanno sentito nominare per la prima volta solo tre mesi fa e che adesso non se la leveranno mai più dal cuore.
Si mescoleranno con chi la SPAL la tifa da sempre, ma la tifa da lontano.
Avevo appena cinque anni quando mio nonno mi portò allo stadio per la prima volta.
Spal-Inter. Un'amichevole estiva. La Spal perse 2 a 0.
Non ricordo nulla della partita ma ricordo lo stadio Paolo Mazza: una bolgia. Una marea di persone che tifava una squadra che io non avevo mai sentito nominare. La squadra della mia città. La Spal la amo da allora e anche se allo stadio non ci vado da quasi sei anni, il mio cuore è sempre stato con lei.
Sono sicuro che insieme a quei mille eroici cuori pulsanti che la sostenevano in serie D, battevano migliaia di altri cuori bianco-azzurri che la incitavano da lontano.
Fidatevi, il mio era là e sono praticamente sicuro che ci fosse anche il vostro!
Grazie ragazzi!
Ci avete regalato un sogno che nessuno dimenticherà mai!