Virus è una parola latina che significa "veleno". Oggi è usato dalla medicina come termine universale per indicare un microrganismo patogeno infettivo e microscopico, costituito da proteine e acidi nucleici.
I virus determinano numerose affezioni nell'uomo, ma colpiscono anche animali e vegetali.
La più grande influenza del secolo scorso fu la cosiddetta "Spagnola" che imperverso tra il 1918 e il 1920 provocando un numero di morti che varia tra 20-100 milioni, a fronte di 500.000.000 milioni di casi con un tasso di mortalità che va dal 2,5 al 10%. Ovviamente dipende dalle zone in cui l'epidemia si è manifestata.
In Italia si stima che le vittime furono circa 600mila su una popolazione di 40milioni di abitanti.
Il virus mortale della Spagnola non partì dalla Spagna come potrebbe suggerire il nome, ma dagli Stati Uniti che, con l'invio di numerose truppe in Europa, mandate per prendere parte alla Grande Guerra, portarono nel vecchio continente un'epidemia che oltre oceano aveva già avuto inizio.
Fu chiamata Spagnola perché fu proprio la stampa spagnola a darne notizia per prima. I paesi coinvolti nel conflitto se ne guardavano bene e censuravano le notizie che avrebbero potuto demoralizzare la popolazione già molto provata dalla fame e dalla violenza del conflitto mondiale.
Quindi nella primavera del 1918 scattò l'allarme.
La pandemia si diffuse in tutto il mondo causando un enorme numero di decessi. Le stime dicono che ci siano stati più morti di Spagnola in 24 settimane che di AIDS in 24 anni e in 1 anno più morti di quelli che fece la Peste Nera in 100 anni.
I dati sulla fine di questa piaga sono ancora incerti. Dopo la seconda ondata che fu altamente più grave della prima come numero di vittime, il numero dei casi diminuì bruscamente fino quasi a sparire; la comunità scientifica non ha ancora trovato un accordo sul motivo di tale frenata. C'è chi crede che il ceppo abbia subito una mutazione che ha indebolito il virus estinguendolo naturalmente, e chi pensa che i medici avessero trovato il modo corretto di curare i pazienti facendo quindi calare drasticamente i decessi.
Sta di fatto che oggi, il ceppo H1N1 da cui è nata la Spagnola è ancora presente, ognuno di noi l'ha contratto almeno una volta, e i sintomi sono quelli della più classica delle influenze: Febbre, naso che cola, tosse, mal di gola, eccetera eccetera.
Ma questo ceppo non si accontenta e ogni tanto riprova ad alzare la testa cercando di iniziare una nuova pandemia, come nel caso del 1977 con l'"Influenza Russa" oppure come quella del 2009 chiamata Influenza Suina perché il virus fece il salto di specie (Spillover) dal maiale verso l'uomo.
Questa pandemia, il Covid-19, è simile alla pandemia di Spagnola ma non è uguale.
Ad oggi, dopo più di due anni, i morti di Covid sono 5,64 milioni per 366milioni di contagiati. Come abbiamo visto poco sopra la Spagnola, in 2 anni di virulenza ha ucciso tra i 20 e i 100 milioni di individui.
Perché?
La tecnologia medica è avanzata, le norme sanitarie sono migliorate, siamo più puliti, più attenti, più informati. Si muore meno perché abbiamo fatto tesoro del passato.
Certo, c'è voluto un po' per capire cosa stesse succedendo, per imboccare la strada giusta, ma credo che si sia fatto tutto il possibile per sopravvivere e farci tornare alla normalità, che sembra ancora molto lontana a venire, ma che speriamo presto di poter riassaporare.