Un giorno, mentre attraversava un ponte, un uomo di nome Victor incontrò una bella ragazza intenta a guardar scorrere il fiume. Victor, che non baciava una donna da molto tempo, pensò che la ragazza fosse abbastanza carina e che forse valeva la pena provare ad attaccar bottone, così le si avvicinò.
- Salve!
- Mi lasci sola.
- Non mi ha nemmeno guardato, magari le sto simpatico.
- Le ho detto di lasciarmi in pace.
- Arrivederci allora.
Victor, confuso e amareggiato, si allontanò dalla ragazza, ma preso da un moto d'orgoglio, decise di tornare sui suoi passi.
- Perché?
- Se ne vada!
- Perché vuole che me ne vada?
- Perché sto per morire e non mi interessa conoscere persone che potrebbero farmi rimpiangere la vita che tra poco non avrò più.
- Ha un male incurabile?
- Sì. Il mal di vivere.
Victor rimase sconvolto dalle parole della giovane e, dopo averci pensato un po' su, seppe cosa dire:
- Io non la conosco, non so se è spiritosa, egoista, malvagia o meravigliosa, ma passando da qua, il suo profilo, il suo odore e i suoi capelli mi hanno colpito. Ho sentito un brivido sfiorami il cuore. Lei è probabilmente bellissima e tale bellezza non può essere mai un male.
- Ha detto bene, non mi conosce.
- E se volessi conoscerla?
- Soffrirebbe. Esattamente come hanno sofferto tutti quelli che hanno incrociato la mia strada.
- Oggi l'ho incrociata io, e vorrei provare a percorrerla insieme a lei.
- Finirebbe presto.
- Può darsi, ma per ora le probabilità sono le stesse di quelle di una lunga storia d'amore che potrebbe anche durare per sempre.
Per la prima volta la ragazza si voltò. La speranza di una vita migliore, di poter finalmente ambire ad una vita felice le diede la forza di mostrarsi. Il lato destro della faccia, quello che fino ad allora era rimasto coperto, rivelò un viso orribilmente deturpato. Era spaventoso.
- Chiedo scusa, - disse Victor - credevo fosse tutto possibile ma... non questo. Forse ha ragione lei. Ora... ora devo proprio andare. Sa, a casa mi aspettano per il cenone e se ritardo poi se la prenderanno tutti con me, e poi lei mi sembrava così impegnata a guardare il fiume che non vorrei disturbarla troppo a lungo, ora... ora faccio quello che mi aveva consigliato appena le ho parlato eh... ok? Me ne vado... ok? Allora... ci vediamo in giro... buon... buon Natale!
E se ne andò di fretta senza più voltarsi indietro.
La ragazza si girò nuovamente verso l'acqua, la guardò scorrere e sparire sotto il ponte. Lentamente si staccò la maschera in silicone che le deturpava il viso e che nascondeva lineamenti delicati e armoniosi.
La ragazza si girò nuovamente verso l'acqua, la guardò scorrere e sparire sotto il ponte. Lentamente si staccò la maschera in silicone che le deturpava il viso e che nascondeva lineamenti delicati e armoniosi.
- Anche quest'anno nessuno ha voluto salvare il brutto anatroccolo. La deformità vince sulla compassione e come sempre io rimango qui da sola, a guardare l'acqua scorrere via, senza nessuno che mi tenga per mano.
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