Periodicamente vado in crisi. Mi viene voglia di mollare tutto e tutti e ricominciare una nuova vita in un nuovo posto. Un nuovo posto con gente nuova? No! Solo. Vorrei solo star solo.
Tutto questo non è possibile. E chi lo dice? Lo dice la mia coscienza, lo dice la mia morale e lo dice il mio senso del rispetto per le persone che fanno parte della mia vita.
Se io me ne andassi, lascerei solchi profondi nelle anime delle mie figlie che vivrebbero (anche solo inconsciamente) l'abbandono del padre come un loro fallimento e una loro colpa, quando non è assolutamente così.
La colpa è solo mia. Il problema vero sono io, la mia inadeguatezza in ogni circostanza della vita, i miei continui fallimenti come lavoratore, amico, uomo e scrittore. Il problema sono le mie speranze, i miei sogni e i miei desideri, che non si realizzeranno mai perché non ho né la forza, né la competenza e nemmeno le capacità di poterli realizzare.
Sono un fallito.
Ultimamente ogni post che pubblico è una raccolta di piagnistei, depressione e autocommiserazione; lo faccio per sfogarmi. Non ho nessuno con cui farlo perciò lo faccio qui. Scusatemi voi che capitate su queste pagine incasinate senza capo né coda. Scusatemi se con le lamentele sulla mia infelice condizione vi rattristo la giornata, e scusate se non riesco a uscirne. Vi capirò se ve ne andrete anche voi.
Vi capirò se vorrete lasciarmi qui, a testa bassa mentre guardo le mie mani incapaci e cerco di capire, ancora una volta, qual è stato il momento decisivo in cui la mia vita ha imboccato la strada sbagliata che mi ha portato qui, a chiedermi dove cazzo è che ho sbagliato io?
Ho molte risposte ma, come spesso mi succede, sono tutte sbagliate.
E adesso? Cosa faccio adesso?
Cosa CAZZO posso fare io?
COSA?!