Sembra facile creare contenuti. Quando vedi quelli degli altri non percepisci la fatica, la frustrazione, il lavoro e la grande determinazione che stanno dietro al prodotto finito. Non lo si capisce, perché quando il prodotto è buono, vive solo di se stesso.
Perché per te, fruitore, il prodotto è perfetto così com'è.
Io sono un accumulatore seriale di progetti da sviluppare e nella mia testa c'è costantemente una voce in loop che ripete:
"Un domani, quando ci saranno le condizioni ideali farai tutto quello che stai progettando"
Quel domani però non arriva mai, e ti ritrovi a quasi quarant'anni a non aver fatto niente, e a soffrire nel vedere che moltissime persone si buttano a capofitto in una qualche idea e la sviluppano senza pensarci e ripensarci troppo, senza aspettare il momento perfetto; magari il progetto non esce nemmeno benissimo, ma comunque sta in piedi e solo tu, che sei il creatore sai che non è perfetto, ma le persone non se ne accorgono e ti fanno comunque i complimenti, e allora metti in piedi un altro progetto in cui cerchi di migliorare e aggiustare gli errori commessi; migliori un po', ma non sei ancora soddisfatto, però non ti fermi e finalmente crei qualcosa di veramente bello, in cui tu però vedi ancora delle mancanze, ma agli altri piace lo stesso e allora vai avanti e continui a migliorare finché, un giorno, non crei qualcosa in cui persino tu, osservandola attentamente dirai: "sì, cazzo, questa volta è tutto perfetto!"
Quella sensazione di perfezione, io non l'ho ancora provata e forse non la proverò mai, perché sono un mediocre che sta nella parte bassa della metà e non può aspirare ad altro che provare a salire un gradino per volta, molto lentamente, la scala di una perfezione che, per me, non ha una cima da raggiungere.
Mi piacerebbe essere così intraprendente da provarci sempre e comunque, senza aspettare l'onda perfetta che potrebbe anche non arrivare mai. Mi piacerebbe buttarmi nelle cose, anche rischiando un tonfo clamoroso, ma non sono fatto così.
Sono un riflessivo, uno che aspetta, giudica, posticipa, riesamina e poi, se tutto è come deve essere, spinge il bottone di Start; e intanto il momento perfetto è sfumato. Così facendo ho perso un mondo intero di esperienze. Per la paura del giudizio negativo mi sono limitato in molte cose e adesso sinceramente, non lo voglio più fare. Non mi voglio più limitare.
Il cambiamento è difficile da intraprendere perché porta alla rottura di abitudini ben definite e radicate. Il cambiamento ti costringe a ragionare fuori dai tuoi schemi mentali e ti porta fuori da quella confort-zone in cui credi di poterti rilassare ma che si rivela, giorno dopo giorno, una trappola in cui stai morendo soffocato.
Ora mi organizzo e parto... NO! Questa è la solita mentalità alla quale devo sfuggire. Devo imparare a dire:
"Parto Adesso"
Nessun commento:
Posta un commento