Nulla avviene per caso. Pensateci. Quante volte vi siete trovati di fronte ad un bivio? Quante volte avete dovuto decidere se imboccare una strada oppure un'altra? Quante volte avete compiuto piccole, ma fondamentali scelte che poi hanno influenzato ilresto della giornata se non addirittura tutta la vita?
Provate a pensarci. Se aveste fatto una scuola piuttosto che un altra, sareste nella situazione attuale?
Non lo sapremo mai.
C’è chi sostiene che non ha importanza ciò che decidi di fare, non serve a nulla prendere una via piuttosto che un altra perché alla fine, le cose vanno sempre come devono andare; il futuro è già scritto e non c’è nulla che tu possa fare per cambiarlo.
Altri pensano che il futuro te lo crei con le tue mani e che le tue scelte influiscano costantemente sugli eventi successivi non solo tuoi. Ogni tua mossa influenza anche i comportamenti di persone che nemmeno conosci. Ogni tua decisione è fondamentale per il seguito della tua vita. Che ansia!
Tra questi due fuochi, io sto nel mezzo; ogni decisione presa influenzerà il tipo di vita che andrai a fare, e non puoi fare altro che accettare ciò che hai scatenato con le tue scelte. Insomma: il destino lo scrivi tu, ma non avendo nessuno strumento di previsione, sei costretto anche a subirlo e, a posteriori, sembra che le cose non potessero andare diversamente da come sono andate.
Nella vita abbiamo due tipi di scelte: quelle cruciali, ovvero quelle che cambiano definitivamente il corso della vita e quelle ininfluenti, cioè quelle che qualunque cosa tu faccia, il destino non cambia.
Esempio:
se Pino non avesse mai giocato a calcio e invece si fosse appassionato di scacchi, forse non si sarebbe mai rotto il ginocchio. Ma in questo modo non avrebbe mai conosciuto Paola un infermiera che oggi è anche sua moglie e con la quale ha avuto due piccole pesti che, proprio come il loro papà, amano il pallone.
Quando erano fidanzati, Pino e Paola, andavano spesso a cenare in pizzeria. La scelta del tipo di pizza, ha influito su quella volta che tornando a casa, la macchina ha sbandato in curva e sono finiti nel fosso? Dubito, ma tutto può essere.
Se un'amica non mi avesse regalato un libro e non mi avesse spinto a leggerlo, oggi sarei comunque appassionato di letteratura e di scrittura? Può darsi. Magari dieci anni dopo avrei scoperto comunque questa passione, ma cosa avrei fatto in quei dieci anni invece di coltivarla giorno e notte? Chi lo sa? Forse mi sarei appassionato di pittura e magari oggi vivrei serenamente sotto un ponte, in attesa di qualcuno che, notandomi, mi possa rendere finalmente immortale.
Nel profondo tutti noi sappiamo se stiamo facendo qualcosa di costruttivo o di potenzialmente dannoso, e forse è proprio attraverso le nostre scelte che il destino ce lo possiamo anche costruire da soli. È ovvio che se io oggi lascio il lavoro per fare lo scrittore, tra sei mesi vivo sotto un ponte come il me pittore di cui parlavo poco sopra.
Alcuni eventi si possono controllare. Alcune cose si possono evitare. Alcuni comportamenti si possono modificare.
Se un uomo ridotto al lastrico non avesse puntato un coltello alla gola di un cassiere al supermercato, oggi forse quel uomo non sarebbe in galera.
Se un alcolizzato non avesse mai iniziato a bere, oggi non si ritroverebbe il fegato spappolato, no?
Se quel tossicodipendente non avesse conosciuto chi l’ha iniziato all’eroina, oggi forse non avrebbe una lapide la cimitero ottenuta grazie a quell’overdose, giusto?
Eventi che probabilmente si potevano controllare.
Ma seguiamo ora la storia di Penelope che sta viaggiando sulla sua bella utilitaria rispettando i limiti di velocità, con la cintura allacciata e le luci accese. Sta ascoltando la radio e improvvisamente inizia la canzone che in quel periodo la fa impazzire. Stacca per un secondo lo sguardo dalla strada alla ricerca del volume, lo vede, gira la rotella e quando rimette gli occhi sulla strada, si trova a pochi metri da lei un’altra macchina.
Pedro, in ritardo folle, doveva essere la lavoro in tempo questa volta. Non poteva ritardare. In strada "sono tutti dei coglioni", pensa, capitano tutti a lui: anziani che fanno i trenta all’ora, ragazzini che per controllare il cellulare quasi fermano la macchia sbandando a destra e a sinistra. Pedro, sorpasso dopo sorpasso, pensava che sarebbe arrivato in tempo, che ce l'avrebbe fatta. A tutta velocità sta per raggiungere una macchinina che va pianissimo, e, nell'altra corsia non c’è nessuno... c’è una curva però. “Ce la faccio dai! Sono lanciato, vado velocissimo, lo supero in un attimo!”, Pedro rischia. È quasi fatta ma ecco comparire dei fari. È troppo tardi. Non si può più tornare indietro.
Lo scontro è violentissimo.
Penelope poteva controllare ciò che le è accaduto? Ovviamente no! E Pedro? Sì Vero? Già!
Penelope non poteva controllare l’evento, ma ci sarebbero potuti essere miliardi di altri fattori che avrebbero potuto influenzare il suo destino. Per esempio, uscendo di casa avrebbe potuto dimenticare il cellulare e per recuperarlo avrebbe ritardato la partenza in auto così che nel momento del sorpasso di Pedro, non si sarebbe trovata in quel posto proprio in quel momento. Oppure l’autista davanti a Pedro avrebbe potuto viaggiare ad una velocità più sostenuta, disincentivandone il sorpasso.
Quindi? Il tuo destino dipende da te, ma anche dagli altri. Gli altri influenzano il tuo destino come tu influenzi il loro. Ogni vita è collegata a quella di qualcun altro, in una ragnatela di connessioni incredibile che muove i destini di milioni di persone. È il famoso Batterfly Effect contenuto nella teoria del caos.
È impossibile sapere come andranno le cose. È impossibile sapere se la strada si può modificare o se è tutto scritto, bisogna semplicemente vivere ricordando che ogni tua scelta influenza tanto te quanto la vita di qualcun altro che magari nemmeno conosci. Incrociare le dita e sperare che tutto vada bene.