Quando ho aperto questo blog, avevo una gran voglia di mettermi alla prova. Volevo capire fino a che punto mi avrebbe fatto bene scrivere pubblicamente tutto ciò che normalmente tenevo privato. In realtà non è cambiato nulla, perché come nessuno ha mai letto ciò che ho scritto e tenuto nascosto, nessuno ha letto ciò che ho scritto e pubblicato.
Era circa metà giugno quando ho scritto il primo post; l'unica cosa che volevo, era una pagina che raccogliesse in maniera ordinata e in forma totalmente anonima le mie elucubrazioni.
Nessuno che conosco sa di questo blog. Nessuno. È uno spazio solo mio, è il mio segreto.
Non l'ho pubblicizzato sulla mia bacheca personale di Facebook o su altri siti, non l'ho fatto conoscere ad amici e parenti. L'unica "promozione", se così la si vuol chiamare, avviene nel momento in cui pubblico su Twitter e su Google+ il link per raggiungere l'ultimo post pubblicato.
I risultati sono scarsi, cosa dico scarsi? Nulli. Se qualcuno ha visitato la pagina, probabilmente si è sbagliato.
Sia chiaro, non cerco fama o gloria, scrivo solo per me, per mio piacere personale, per incoraggiarmi e per capire che qualche volta, anch'io riesco a costruire qualcosa e a portarla a termine.
Mi sarebbe piaciuto però, ricevere un commento o due sotto ai racconti, o sotto le opinioni che ho espresso, o che ne so? Boh?! Non so niente. Niente! Quindi, lasciate perdere che va bene così.
0 Critiche.
0 Incoraggiamenti.
0 Complimenti.
0 Insulti.
In realtà, non mi interessa se qualcuno legge o meno (con questi risultati avrei già abbandonato se mi interessassero i click), mi interessa solo continuare a scrivere.
Se analizzo il blog con occhi distaccati, sembra concepito da un principiante, uno che non ha idea di come si gestisce un buona pagina, ed infatti è proprio così; le grafiche sono orrende, il nome è troppo pretenzioso e il mio nickname, ragazzi... ma vogliamo davvero parlare del mio nickname? Lasciamo perdere va'...
Però sapete che c'è? Mi sta bene così! Perché io voglio solo scrivere, sfogarmi, inventare storie, ragionare su argomenti che mi colpiscono, divertirmi a raccontare cagate, fare il punto della situazione. Qui lo faccio in assoluta libertà. Nessun limite.
I motivi per cui avevo aperto il blog li ho spiegati qui e non mi va di ripetermi perché in fondo non sono cambiati.
Voglio solo ricordare a chi ha un momento problematico, uno di quei periodi neri che sembrano non finire mai, che ciò che lo aiuterà ad uscire dall'oscurità e che lo trascinerà di nuovo e con rinnovata forza verso la vita, sarà fare la cosa che più ama. Per me è, ed è stato scrivere.
Fate ciò che amate e sarete felici. (Minchia, che frase fatta! Provate a smentirla però...)
Questa sera saluteremo il 2016 e io lo abbraccerò forte, perché è stato un anno che mi ha fatto capire tante cose, specialmente quali sono quelle veramente importanti.
È stato un importante insegnante, uno di quelli severi, che ti dà un calcio nel culo, e che sveglia la tua mente, che ti scuote per le spalle e ti fa deviare quella strada che sembrava già inevitabilmente imboccata.
Uno di quegli insegnanti preziosi, che inizialmente ti stanno un po' sui coglioni ma che alla fine apprezzi più di tutti.
Il 2017 per adesso lo guardo con sospetto, proprio come ho fatto a suo tempo col suo predecessore. Non lo conosco ancora bene e io ci metto un pochino a fidarmi delle novità. Ma ora brindiamo!
Uno di quegli insegnanti preziosi, che inizialmente ti stanno un po' sui coglioni ma che alla fine apprezzi più di tutti.
Il 2017 per adesso lo guardo con sospetto, proprio come ho fatto a suo tempo col suo predecessore. Non lo conosco ancora bene e io ci metto un pochino a fidarmi delle novità. Ma ora brindiamo!
Grazie 2016. A noi, 2017!
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