Provate solo per un momento a immaginare questa scena:
siete in casa vostra, sono le 19.15 e state preparando la cena per i vostri figli che, come al solito, quando torneranno dall’allenamento di calcio, saranno affamati.
Mentre apparecchiate la tavola, vi fermate un momento davanti alla tv per rispondere alla domanda che Amadeus sta ponendo ai concorrenti. Oh, quei tre non ne azzeccano una, voi sì che la sapete la risposta, altroché quegl’ignoranti. Ma poi… no, avete sbagliato anche voi. Fa' niente dai. Continuate allora ad apparecchiare rimuginando però sulla risposta corretta.
Tutto ad un tratto sentite un botto. Sobbalzate e il piatto che dovevate posare sul tavolo cade a terra frantumandosi in mille pezzi. Poi un altro botto e un altro e un altro ancora, e ancora e ancora e ancora. Intorno a voi, oltre le sicure pareti domestiche, si sentono colpi di armi da fuoco, innumerevoli colpi e poi urla, urla disumane, urla irreali.
Vi precipitate alla finestra. Cazzo! I vostri figli sono lì fuori. Ma che diavolo sta succedendo? Guardando meglio notate delle persone a terra imbrattate di sangue, immobili. Uno vi sembra di conoscerlo ma, non ne siete sicuri. Il panico prende il sopravvento e disperatamente cercate di vedere se i vostri figli sono tra la folla che scappa in ogni direzione. Poi ci sono altre esplosioni, altri botti, altre urla disumane.
È il delirio, e tutti cercano riparo per salvare la pelle.
Per quelli rimasti a terra, ormai, non c’è più nulla da fare.
I vostri figli fortunatamente rientrano a casa, sono shoccati da ciò che sta succedendo, piangono e anche voi piangete con loro, ma stanno bene e siete felici di poterli riabbracciare. La vostra bella famiglia è unita adesso, e questa è l'unica cosa che conta.
TRE MESI DOPO
La guerriglia iniziata quella maledetta sera continua. Il paese è in ginocchio e i sopravvissuti agli attacchi sono stremati dalla fame e dal terrore.
C’è solo una decisione giusta. Scappare.
Dove? Ovunque. Qui non ci si può più stare.
"Allora scappiamo?" chiede vostro figlio.
"Scappiamo!" dite voi.
Cari amici di Poggio, vi invito a ragionare. Non avete nessun bisogno di difendere il territorio che occupate, che occupiamo. Pensate: con le tasse che pagate ogni anno, stipendiate organi preposti a mantenere l’ordine pubblico.
Non elevatevi ad eroi della resistenza conto l'invasore. Non lo siete.
State scegliendo il nemico sbagliato; quelli contro cui ve la prendete sono vittime di una realtà che non hanno scelto.
Sono persone che vorrebbero solo ricominciare a vivere e che, se ci fosse la benché minima possibilità di poter tornare al proprio paese, lo farebbero subito, perché là, loro, avevano una vita normalissima, proprio come ce l’abbiamo noi qua.
Se un giorno foste costretti a scappare dall’Italia, non tornereste subito a casa appena le cose si fossero sistemate?
E secondo voi, loro no?
Se domani scoppiasse una guerra, per proteggere i vostri figli, voi non fareste le stesse cose?
Non fatevi strumentalizzare da chi vi vuole arrabbiati e agguerriti contro un nemico inesistente.
Usate il cuore e mettetevi nei loro panni.
Voi, al loro posto, cosa avreste fatto?
Restate Umani, per favore.
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