venerdì 30 marzo 2018

Mente Sgombra #6 - Technology (And Me)

È un bel po' che non scrivo e non solo qui; è un bel po' che non scrivo in generale. È come se non ne sentissi la necessità. Molto strano per uno come me. Ci penso spesso a scrivere, mi vengono pensieri che potrebbero essere sviluppati in un testo ma poi, in un modo o nell'altro, il momento passa e la scrittura non sembra più la soluzione ideale. In realtà nella mia mente io sto sempre scrivendo. Quando penso a qualcosa, spesso modello le frasi che mi ronzano in testa come se dovessi scriverle ma poi escono dalla bocca completamente diverse da come le avevo pensate. Alcune volte, riflettendo su qualcosa che mi è accaduto, mi sembra di tirar fuori dal cilindro frasi così potenti da non poter proprio lasciarle volare via col vento, e così me le appunto su fogli di carta o sul cellulare.

Il cellulare ha cambiato il modo di vivere delle persone, è vero che ha peggiorato alcuni aspetti, ma ne ha anche migliorati molti altri. Lo smartphone ha semplificato tantissimo molte nostre esperienze; ad esempio quello che stavo dicendo prima sulla scrittura. Un tempo, quando mi balzavano in mente racconti assurdi che però non volevo perdere, ero costretto a portarmi dietro un piccolo block notes e una penna, mentre oggi mi basta avere con me uno smartphone. Un altro esempio di come il cellulare ha cambiato la nostra vita sono i viaggi: prima ovunque andassi (e quando dico ovunque intendo davvero ovunque), persino nella mia città, io mi perdevo o comunque perdevo molto tempo a trovare il luogo nel quale dovevo arrivare, mentre oggi con il nostro migliore amico in comune Google, non mi perdo più, non sbaglio più strada e soprattutto non avrò mai più dubbi o incertezze, perché mi basta pronunciare il celeberrimo "Ok Google", fare una semplice domanda ed ecco che in un baleno, arriva una risposta adeguata e pertinente. Addio discussioni con amici e colleghi su chi ha segnato nella finale di Champions del 1996 o su chi ha vinto la prima edizione del grande fratello oppure su quando è iniziata la rivoluzione industriale. Avere dubbi al giorno d'oggi non è più un problema. 

Peccato però eh? 

Non vi mancano quei bei tempi, quando per telefonare alla fidanzatina scendevate in strada e infilavate un gettone o una tessera nel telefono pubblico? 
Non vi manca uscire di casa alla mattina e non non avere qualcosa in tasca che squilla ogni 3 minuti? 
Non vi manca non essere rintracciabili?
Non vi manca rimanere soli con voi stessi? 

Sia chiaro, io non sono assolutamente contro la tecnologia, anzi, sono convinto che usata nel modo giusto questa ci aiuterà sempre di più e sempre meglio, però, forse, qualche volta bisognerebbe mettere dei limiti. 
A pensarci bene, io credo di non spegnere il cellulare ormai da mesi. Pazzesco.
Per evitare rotture di scatole però, ho eliminato tutte le notifiche tranne quelle di chiamata, dei messaggi, e di WhatsApp, ma di quest'ultimo ho silenziato tutti i gruppi e poi, qualche mese fa ho fatto una cosa di cui vado molto fiero: ho eliminato il mio account FacebookAh, come mi sono sentito libero subito dopo! Nessun rimpianto e nessun rimorso. È stato piacevole quasi come quando ho capito di essermi liberato dal vizio del fumo. Quando mi capita di vedere qualcuno che fuma, non capisco proprio come ho fatto ad essere per tanti anni schiavo di quel vizio inutile. Dio quanto mi piaceva fumare, mi piaceva veramente da morire! Poi, un giorno ho smesso e di colpo non ne ho più avuto bisogno e ora ne sono completamente libero. Ecco, vedere le persone che, con la faccia incollata allo smartphone, strisciano continuamente dal basso verso l'alto il loro pollice unticcio alla spasmodica ricerca di qualcosa su cui soffermarsi un istante, mi fa lo stesso effetto di quando vedo una persona che fa un tiro di sigaretta: posso dirlo senza che nessuno si offenda? Ecco... un po' lo compatisco, mi dispiace per lui. 
E intorno a me sono tutti così eh! Ed ero così anch'io! Non li giudico mica, per carità! Ognuno fa ciò che vuole, ma vedere ragazzi, uomini o donne con lo sguardo fisso ed imprigionato in cinque pollici di schermo, mi fa capire che sono stato davvero molto fortunato ad uscirne.
Quindi niente social? Niente cellulare, niente navigatore? Assolutamente no! Utilizzo tutto ciò che ritengo utile e tutto ciò che mi va, cerco solo di moderarne l'uso.
Quando entravo in Facebook, scrollavo annoiato il feed alla ricerca di qualcosa che potesse interessarmi, guardavo profili di gente sconosciuta, aprivo qualche collegamento pieno zeppo di pubblicità e, se mi andava bene, leggevo qualche stupido articolo che mi intratteneva per pochi minuti; e poi? Poi alzavo la testa dallo schermo, guardavo l'orologio e mi accorgevo che un'ora era volata via così, senza far niente. Questo è stato il motivo principale del mio addio; ed essermi improvvisamente reso conto di aver buttato via ore ed ore leggendo discussioni senza capo né coda, mi ha dato la spinta per farlo senza pentimento; mi sembra di parlare di una droga o di una dipendenza e, forse, non ci andiamo nemmeno così lontano. 
Un altro motivo che mi ha spinto ad abbandonare, era vedere gli assurdi comportamenti degli utenti che frequentano quel social, ma di questo ne ho già parlato e non voglio ripetermi, se vi interessa lascio il link qui: "Facebook: La Vita Falsa".



Direi che per oggi mi sono sfogato abbastanza, vedete com'è liberatorio scrivere! 
Mi sono messo davanti alla tastiera senza la più pallida idea di ciò che avrei scritto ed è venuta fuori questa vomitata da uomo mestruato sulla tecnologia e Facebook. Vabbè.... 
Tirando le somme non c'è una vera risposta ai nostri dubbi o un comportamento più corretto di un altro da tenere, quindi vi riamando alle mie due uniche leggi che ho personalmente sviluppato in questi anni per cercare di vivere una vita serena:

Fai quel cazzo che ti pare. 

Non rompere i coglioni agli altri.

Tutto è riassunto in queste due frasi e non credo serva dire molto altro.

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