Quando ho smesso di ammirarvi?
Quando ho capito che il modello di persona che mi mostravate, non era adatto a me?
Quando ho deciso di voler essere diverso da voi?
Belle domande. Belle e cattive.
Arriva un momento nella vita in cui i genitori smettono di rappresentare il modello di persona che hai sempre pensato di voler diventare. Forse non succede a tutti, ma per me è stato così, e quelli che un attimo prima rappresentavano eroi imbattibili, ad un tratto sembrano vecchi, deboli e sorpassati. Ad un certo punto ti rendi conto di essere più preparato di loro, di capire meglio di loro certe dinamiche e spesso, ti ritrovi ad essere tu a dover spiegare loro determinate situazioni, e non più il contrario. All'improvviso sai di averli superati, sai di stare su un gradino più alto, di non dover più dipendere da loro, anzi, capita sempre più spesso che siano loro a dipendere da te;
E adesso che te ne sei accorto? Che succede? Cosa farai?
Non lo so.
Spesso mi ritrovo a mandare giù rispostacce che ferirebbero il loro orgoglio, altre volte non riesco a non sbuffare alle loro ridicole richieste o inettitudini. Mi capita di chiedermi, vergognandomi per questa domanda infame, come abbiano fatto a crescermi. Come sono diventato "così", se loro, "così", non lo sono mai stati?
Ed è a questo punto che di solito capisco tutto.
Mi hanno cresciuto con amore.
Non mi hanno mai fatto mancare niente.
Mi sono stati sempre accanto e quando avevo bisogno del loro aiuto hanno fatto del loro meglio per non farmelo mancare.
Mi hanno supportato, hanno creduto in me anche quando sapevano che le mie scelte erano sbagliate o non avrebbero portato a niente.
Mi hanno fatto studiare anche se non ne avevo voglia e mi hanno sempre incoraggiato a capire quello che volevo, anche se sapevano che stavo sbagliando, anche se ai loro occhi quello che facevo appariva stupido e insensato.
Hanno sempre creduto in me e probabilmente facendomi sbagliare con la mia testa, mi hanno dato la lezione più importante:
"Ragiona prima di agire, perché al mondo sei solo e se sbagli, le conseguenze le paghi tu. Sei tu il responsabile delle tue azioni. Pensa, rifletti e poi se è il caso, agisci."
Se gli errori che ho commesso, li avessi fatti per scelte imposte da qualcun altro, oggi avrei un colpevole diverso da additare al posto della mia immagine riflessa allo specchio.
Io so che il mio destino dipende da quello che faccio e non da quello che gli altri vogliono che faccia.
Questa è la lezione che ho estrapolato dalla loro educazione. Ed è una lezione preziosa.
Sì, adesso capisco tutto. Capisco che sono solo uno stronzo, un vero pezzo di merda!
E lo sono perché, dopo tutto quello che hanno fatto per me, io non li sto considerando come meriterebbero. Capisco che, senza volere, li sto trattando quasi come se fossero degli oggetti di cui non si ha più la necessità, quasi come se fossero un peso per me.
Non è quello che penso, ovviamente, però mi rendo conto che potrebbe sembrarlo.
E lo sono perché, dopo tutto quello che hanno fatto per me, io non li sto considerando come meriterebbero. Capisco che, senza volere, li sto trattando quasi come se fossero degli oggetti di cui non si ha più la necessità, quasi come se fossero un peso per me.
Non è quello che penso, ovviamente, però mi rendo conto che potrebbe sembrarlo.
Capisco allora che non posso sottrarmi all'obbligo di aiutarli proprio adesso che ad essere più deboli sono loro.
Capisco che è questo che fanno i figli. Aiutano i loro genitori.
Capisco che un giorno, forse, i miei figli potrebbero provare per me, quello che adesso provo io verso i miei genitori, e il sol pensiero mi distrugge.
Capisco che devo fare qualcosa; non deve per forza essere qualcosa di eclatante. Per iniziare basta qualcosa di piccolo, che ne so, magari riuscire a non trattarli come dei fossili, per esempio, o non rimproverare le loro azioni illogiche trattandoli come fossero bambini di due anni, oppure semplicemente abbracciarli, ogni tanto.
Non credo sia tanto importante da cosa iniziare, l'importante è iniziare a fare qualcosa.
Credo che inizierò dal rispetto.
Portare ai miei "Vecchi" quel rispetto che a volte, con la mia impazienza, ho la sensazione di negargli.
Meritano il mio rispetto. Anche se non capisco i loro atteggiamenti, anche se non capisco le loro ossessioni.
Meritano rispetto, perché anche se oramai sembrano completamente fuori dal mondo, hanno fatto in modo che io, in questo mondo, ci potessi stare al meglio.
Probabilmente meglio di come ci sono stati loro stessi.
Per questo devo avere rispetto.
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