La prima regola da applicare quando si legge una notizia è: stai attento a quel che leggi!
Che si può semplificare in: accendi il cervello!
Fatto?
Ok, andiamo avanti!
Quando andiamo a leggere un articolo o un testo, dobbiamo farlo con occhio critico e se qualcosa non ci convince, è fondamentale fermarsi e controllare le fonti, cioè andare a vedere da dove arrivano le notizie; se non esistono fonti certe e si hanno ancora dubbi sulle dichiarazioni espresse, è utile andare a leggere opinioni differenti ma autorevoli in quella data materia. È un lavoraccio, lo so ma è proprio per questa nostra pigrizia nel ricercare le fonti, che fake news e bufale, riescono a diventare virali in pochissimo tempo.
Spesso ciò che ci sembra di vedere e di capire, non è la realtà dei fatti, ma quello che altre persone vogliono farci vedere e capire. Ci portano a pensare quello che vogliono loro e nemmeno ce ne accorgiamo.
Spesso ciò che ci sembra di vedere e di capire, non è la realtà dei fatti, ma quello che altre persone vogliono farci vedere e capire. Ci portano a pensare quello che vogliono loro e nemmeno ce ne accorgiamo.
Le notizie che i giornali, le televisioni e i siti web ci forniscono, raccontano solo quello che succede sulla superficie delle questioni, non scavano nella notizia, non hanno tempo di approfondire.
Le motivazioni che spingono un politico a fare una certa affermazione sono molto più profonde, molto più complesse di quelle che vengono poi riportate nell'articolo. Il giornalista non approfondisce più, oggi preferisce creare scalpore, indignare. L'importante per tutti i mezzi di informazione non è dare la notizia, no... L'importante è creare stupore intorno ad essa così che venga cliccata, condivisa e discussa; poco importa che sia colma di inesattezze, che sia falsa o che, dopo un titolone ricco di suspence, l'articolo non riporti nulla di interessante. L'importante è il profitto, e il profitto in questa era è dato dalla pubblicità, e quindi dall'immagine che si riesce a proiettare sugli altri.
Una notizia oggi ha vita brevissima, un giorno o due al massimo, poi il coinvolgimento scende, i click non arrivano più e la news viene inghiottita nell'oblio di migliaia di articoli inutili ma molto più succosi.
Le motivazioni che spingono un politico a fare una certa affermazione sono molto più profonde, molto più complesse di quelle che vengono poi riportate nell'articolo. Il giornalista non approfondisce più, oggi preferisce creare scalpore, indignare. L'importante per tutti i mezzi di informazione non è dare la notizia, no... L'importante è creare stupore intorno ad essa così che venga cliccata, condivisa e discussa; poco importa che sia colma di inesattezze, che sia falsa o che, dopo un titolone ricco di suspence, l'articolo non riporti nulla di interessante. L'importante è il profitto, e il profitto in questa era è dato dalla pubblicità, e quindi dall'immagine che si riesce a proiettare sugli altri.
Una notizia oggi ha vita brevissima, un giorno o due al massimo, poi il coinvolgimento scende, i click non arrivano più e la news viene inghiottita nell'oblio di migliaia di articoli inutili ma molto più succosi.
Siamo nell'era del superficiale, del banale, del ridicolo, e forse è anche normale. Quante notizie vengono pubblicate ogni giorno, ogni ora, ogni minuto? Una marea di informazioni con le quali è impossibile stare al passo. Le notizie che leggiamo ogni giorno ci vengono date da organi terzi, dalle agenzie, dai siti internet e sembrano tutte uguali, senza spessore, senza coinvolgimento.
Photo by rawpixel on Unsplash |
Da poco tempo Google Notizie e Meteo è stato sostituito da Google News. Il cambio, per essere onesti, è imbarazzante. Nel raccoglitore di notizie precedente c'era almeno la parvenza di leggere notizie di interesse sociale e culturale o quantomeno rilevanti; con questa nuova versione, il raccoglitore è diventato un resoconto costante di ciò che accade al grande fratello, a uomini e donne o nella vita di tutti i vip che non fanno altro che litigare tra loro.
Che merda ragazzi! E hai voglia di segnalare costantemente che quella notizia non ti interessa, o di non voler più leggere notizie da Kontrokultura.it (ma che cazzo...); segnalare non serve a niente, le notizie spazzatura continuano ad arrivare imperterrite da qualsiasi blog che in un modo o nell'altro smercia notizie irrilevanti al modico prezzo di un tuo click che però si va a sommare a quello altissimo del tuo tempo. Tempo buttato nel cesso a leggere che questo ha insultato quello perché lui sapeva che lei non era quella cosa lì ma invece no perché sì.
Alla fine ho disinstallato Google News. Ho cercato un nuovo aggregatore di notizie che sembrasse più affidabile e vario nella speranza di tornare a leggere notizie degne di tale nome e forse l'ho trovato; non so, mi serve tempo per capirlo.
Tutto ciò mi ha fatto riflettere. Forse i giornali cartacei, con tutti i loro difetti, sono l'unica fonte affidabile per le notizie. Il limite più grosso è dato dalla visione a senso unico e unilaterale della notizia, ma a quello si potrebbe ovviare comprando più giornali di opinioni differenti. Ma diciamoci la verità: chi lo fa?
By Gerhard Haderer |
Leggere un giornale costa tempo, figuriamoci leggerne due! Se poi aggiungiamo il fatto che tendiamo sempre a informarci dove le opinioni confermano quello che già pensiamo, un aggregatore di notizie serio e affidabile diventa fondamentale per farsi un'opinione equilibrata su qualsiasi tema; in poco tempo puoi leggere tre articoli sullo stesso argomento che però discordano l'uno dall'altro e in una certa misura puoi avere la possibilità di farti un'idea più precisa e consapevole della notizia.
Quello che serve davvero al giorno d'oggi è capire come consumare le notizie, come individuare quelle reali da quelle false, riuscire a crearsi una lista personale di siti attendibili che conquistino la nostra fiducia e ai quali possiamo dare credito sempre, anche senza essere d'accordo con quanto espresso. Dovremmo riuscire a sguinzagliare il giornalista che è in noi e ad ogni notizia chiederci:
- Da che fonti provengono le notizie?
- Quello che viene detto è reale o è solo propaganda?
- Perché ce lo stanno dicendo proprio adesso?
Dobbiamo ragionare e farci delle domande.
È faticoso, lo so, ma è necessario.
Bisogna capire come leggere i titoli proposti e sapere che quando vengono utilizzate parole come "crisi", "apocalisse" o "disastro" per descrivere un evento, spesso sono solo agganci usati per farci aprire il giornale o cliccare sul link e noi non leggiamo nulla di interessante, perdiamo solo tempo mentre loro intascano un obolo dall'agenzia pubblicitaria.
Non dico che non ci siano momenti in cui le situazioni internazionali o locali non siano tese o in procinto di sprofondare in una crisi, ma molto spesso la situazione descritta dai giornali o dagli attivisti politici non è mai grave come viene raccontata. Spesso i toni vengono alzati per attirare l'attenzione e noi abbiamo il dovere di riuscire a capire quando questo succede; solo così eviteremo di cadere nelle costanti trappole degli urlatori di professione.
Non sono un complottista. Non credo che tutto ciò che ci raccontano sia falso, ma credo che ogni cosa letta, vada poi analizzata e confermata da voci diverse e autorevoli.
Il giornalista dovrebbe dare la notizia così com'è, nuda e cruda, senza interpretazioni, senza commenti, senza opinioni, in questo modo ognuno avrebbe la possibilità di formarsi la propria idea senza essere influenzato da quelle altrui.
Poi, siccome viviamo tutti nel villaggio globale dove ognuno deve per forza dire la sua e dove tutti parlano contemporaneamente, nessuno sarà più in grado di capire niente di ciò che è stato detto; ma sono anche sicuro che alla fine di tutta la discussione, ad avere ragione, saremo sempre e solo noi...
O no?
O no?