Da piccolo ero talmente stronzo che una suora dell’asilo che frequentavo mi ha detto che ero stato l’unico errore commesso da Dio. Avevo 5 anni.
Mea culpa ovviamente. Ero un bambino pestifero che ne combinava sempre una peggiore dell'altra, ma santo quel benamato Dio a cui non credo, può una persona adulta dire una cattiveria del genere ad un bambino inconsapevole al novanta percento delle cose che fa?
Fin da piccolo quindi, ho compreso che il giudizio degli altri può ferire profondamente. Negli anni ho accumulato molta rabbia che cercavo di reprimere e tenere a freno. Crescendo ho scoperto che quella rabbia poteva essere trasformata in qualcosa di utile. Qualcosa che, invece di affossarmi, mi avrebbe sollevato e fatto spiccare il volo. Quella rabbia è diventata il motore di una crescita e un cambiamento che continua anche adesso.
Dopo aver passato buona parte della vita a sentirmi una nullità, dopo aver visto ogni mia velleità artistica derisa e dopo aver affossato ogni mio tentativo di emergere, sarebbe stato facile lasciarmi andare, assecondando tutti i piani che gli altri avevano in serbo per me.
Non avevano però fatto i conti con la mia grande voglia di apprendere, imparare e capire come funzionano le cose; e queste caratteristiche, insieme a tutta la rabbia accumulata sono state la mia salvezza.
Imparare sempre qualcosa di nuovo. Non fermarsi mai. Non essere mai sazi.
Più imparavo, più capivo che in realtà non conoscevo niente del mondo. Ho capito anche che la differenza non la fa tanto il talento, quanto il tempo e la passione che dedichiamo al nostro obiettivo. Ho deciso di abbracciare questa idea e ho iniziato a fare cose diverse, cercando di dimostrare a chiunque mi abbia fatto sentire come una pezza da piedi che io, da solo, ce la potevo fare.
Quello che non cambia mai, fa risaltare quello che cambia. Quindi le persone intorno a me iniziavano a vedermi sotto una luce diversa. Ero passato dall'essere un coglione ad essere quello che ne sapeva un po' più degli altri e quindi degno di essere interpellato ad ogni questione. È stato un grosso cambiamento da sopportare. Inizialmente mi faceva piacere essere considerato competente, ma poi mi sono reso conto che quelle stesse persone che prima non mi consideravano mai, ora mi avevano promosso e mi utilizzavano solo per problemi di cui non volevano farsi carico. Da persona inutile ero diventato il loro schiavo.
I cambiamenti fanno paura ma sono inevitabili. Sta a te tirarne fuori il meglio, così ho imparato a non restare prigioniero di me stesso, del mio ruolo, ma soprattutto di non essere mai prigioniero degli altri e dei loro giudizi.
C’è chi riesce a trasformare un disagio in un'occasione e chi si fa abbattere dalle circostanze. Io ho scelto di vedere le sfide come delle opportunità di crescita, un modo di dimostrare a tutti che il mio passato non definisce il mio presente e il mio presente non descrive il mio futuro.
È straordinario quello che si realizza solo per metterlo nel culo a quelli che ti hanno affossato e offeso da bambino.
È la rabbia il vero motore del cambiamento. Puoi fare, ed essere ciò che vuoi se hai la fortuna di capirlo per tempo. Io non sono stato così perspicace. L'ho capito tardi, ma sto cercando di recuperare. La trasformazione è un viaggio solitario. Nessuno ti comprenderà mai del tutto ma non spaventarti. Continua a camminare al centro della strada che hai scelto e goditi il panorama.
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