Sono costantemente in ritardo, ma raramente faccio tardi. Riesco sempre ad arrivare qualche momento prima dell'orario programmato, così sono definito "una persona puntuale". In realtà, io vivo come un ritardatario cronico, ma senza la sua invidiabile calma.
Il vero ritardatario se ne frega dell'ora, parte quando ormai è già troppo tardi per tentare un disperato recupero, e quindi, arriva a destinazione senza pensare che, con il suo comportamento, ha fatto perdere tempo a qualcun altro.
Io non sono così.
La situazione ideale sarebbe partire di casa in tempo per arrivare con circa dieci minuti di anticipo rispetto all'orario fissato; trovare un inconveniente strada facendo è quasi scontato, ma il potenziale ritardo può essere assorbito da una partenza in netto anticipo sui tempi.
Non sono nemmeno così. Purtroppo.
Io sono quello che fa tutto nei tempi giusti per arrivare in un buon anticipo, e poi, all'improvviso succede qualcosa che destabilizza la situazione e lo obbliga a correre come un dannato per non ritardare.
Esempio:
Sono le 4.55 del mattino.
Suona la sveglia, mi alzo, vado in bagno, mi vesto.
Arrivano le 5.15.
Vado in cucina, dò da mangiare ai gatti, faccio colazione, mi metto le scarpe e il giubbotto.
Sono pronto per partire, sono le 5.25 e devo essere al lavoro per le 6. Tutto perfetto.
Vado in balcone per prendere il sacco del pattume che ho preparato la sera prima e, quando sto ormai per chiudermi la porta di ingresso alle spalle, mi accorgo che c'è un buco sul fondo del sacco e che i vari liquami accumulatisi nel sacchetto si sono sparsi lungo il tragitto dal balcone alla porta.
A questo punto partono parecchi Porchi e mi si presentano davanti due scenari, uno più terribile dell'altro:
Scenario 1: pulisco più velocemente e nel migliore dei modi possibili, con la consapevolezza che per non arrivare tardi dovrò correre e sgomitare contro il tempo e le persone che alle 5.35 del mattino, fanno i 40 all'ora su rettilinei deserti.
Scenario 2: me ne sbatto e mi chiudo la porta alle spalle, continuando a sgocciolare per le scale e lungo tutto il cortile fino al bidone del pattume. Arriverò sicuramente con calma a destinazione, ma poi aspetterò con ansia la valanga di merda che mia moglie mi farà precipitare addosso quando, appena sveglia, si accorgerà del disastro.
Secondo voi per quale opzione potrei mai optare?
Quindi, dopo non aver pensato nemmeno per un secondo a nessun altra alternativa che non fosse quella di pulire subito, pulisco. Alla fine riesco anche ad arrivare in tempo al lavoro, ma sono le 5.58 e ho letteralmente volato per farcela. Con il fiato corto e il cuore in gola timbro il cartellino e inizia ufficialmente una nuova giornata. Non è bello, ma capita spesso. Agli occhi degli altri sono puntuale; in realtà sono costantemente sull'orlo del ritardo e tutto ciò è piuttosto fastidioso.
Questo, sono io.
Tutto questo gran preambolo per dire che Lunedì, avevo detto che Martedì (cioè, ieri) avrei postato una poesia di Edgar Allan Poe e oggi che è Mercoledì, ancora non l'ho scritta. Ieri è stata una giornata piena di impegni e imprevisti e non ho avuto il tempo nemmeno per cagare.
Mi succede di rado, ma sono in ritardo con qualcosa che avevo "promesso" di fare.
Rimedierò, forse oggi, forse domani...
Tanto qui chi è che mi rincorre, eh?
Tu?
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