Ehi! Come butta fratello?
Ti ricordi di quando ti ho detto che dovevo assolutamente dimagrire? Che era arrivato il momento di buttare giù qualche chilo e di riattivare un po' il mio metabolismo? Beh amico, Lunedì scorso mi sono iscritto in palestra. In realtà la vera iscrizione è avvenuta Giovedì, ma fa niente... Non ho iniziato subito perché naturalmente il fato ha provato a mettermi i bastoni tra le ruote per testare la mia forza d'animo e convinzione.
Per iscriversi in palestra è necessaria avere un certificato medico sportivo non agonistico; naturale, ci sta! Dopo essermi iscritto, telefono al medico pensando di dover solo andare a fare una veloce visita, ma no! Ecco che tra me e i pettorali si intromette un documento. Il medico per approvare il mio ritorno sulle scene del fitness, vuole un elettrocardiogramma valido, "fatto almeno una volta nella vita" dice. - "Ma dai? Cioè vuole dire che se io l'ho fatto a 7 anni e poi mai più, quel documento può attestare che la mia condizione cardiaca odierna è sicura?" "Sì" risponde. - "Ok!" dico.
Cerca cerca cerca e, nonostante venticinque anni di onorata carriera calcistica nelle più basse leghe delle federazioni amatoriali, non trovo nemmeno uno straccio di elettrocardiogramma (detto anche ECG). Telefono a uno dei mille studi per la medicina dello sport intenzionato a fare subito la mia visita, sborsare i denari e uscirmene con un bel certificato medico pronto per la mia attività non agonistica. Invece no. Sono tutti occupati, il primo posto disponibile è tra due settimane. Il Diavolo dell'Adipe non si arrende, continua a sgambettare la mia voglia di addominali scolpiti.
Deluso, penso di gettare la spugna, di mollare tutto, di tenermi la pancia e le maniglie dell'amore proprio lì dove sono ora. Ma come nei più classici dei lieto fine, ecco che un angelo arrivare in mio soccorso. Un'infermiera che, sentita la mia triste storia, mi invita nell'ospedale dove lavora e si offre di farmi l'ECG senza impegnativa medica.
Arriva Martedì, faccio l'elettrocardiogramma. Il cuore c'è e batte. Siamo a posto!
Mercoledì vado dal medico, mi visita, ribadisce che sono obeso (e forse pensa che gli faccio anche un po' schifo!), dice che faccio bene a muovermi un po', firma un foglio con scritte parole illeggibili e poi mi fa pagare la sua parcella per avere in mano il mio certificato medico sportivo non agonistico.
Giovedì sono in palestra carico come una mina. Venerdì anche. Sabato non riesco a muovere le braccia e quando cammino sento malissimo alle natiche.
Sì, il cammino è iniziato! Sarà lungo, tormentato e impervio. Ci saranno momenti di esaltazione che si contrapporranno a giornate scoraggianti, sarò tentato in mille modi dalla vita, dal fato e dal Diavolo dell'Adipe. Mi passeranno sotto il naso croissant, dolcetti, biscotti, panini alla mortadella, salami, carni alla brace, vini di ogni tipo e la mia amata birra. Dovrò resistere a tutto finché, un giorno guardandomi allo specchio mi riterrò abbastanza soddisfatto del risultato ottenuto, e sarà allora che andrò al pub e chiederò senza rimorso:
"Ma tu non eri a dieta" dirà la bionda dietro al bancone.
"Non più dolcezza, non più... E ora dammi la mia fottuta birra!".
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