10 - 17 Marzo 2022
Alla fine di questa terza settimana di guerra, le maggiori città ucraine rimangono strette nella morsa russa, continuamente assediate e falcidiate da bombe, razzi e missili. Giorno e notte. Mariupol sta per cadere, Kiev e Kharkiv sono allo stremo. Gli ucraini non mollano; ogni giorno di resistenza in più, è un umiliante colpo sferrato allo strabordante ego di Vladimir Putin.
Si intensificano gli incontri tra i diplomatici delle due fazioni per negoziare la fine delle ostilità. Nell'aria c'è un cauto ottimismo: i russi sembrano finalmente disposti a dare spazio a compromessi; Questo alleggerimento è dovuto principalmente alla situazione difficile che le truppe russe vivono sul campo di battaglia. Nonostante esista la possibilità di trovare qualche punto comune, la pace sembra ancora lontana.
L'economia russa sbanda pericolosamente verso il default. Le sanzioni che Europa e USA hanno inflitto a Mosca, stanno condannando il Rublo ad una continua svalutazione che l'ha già portato a valere meno di 1 centesimo di Euro.
Continuano ad aumentare le persone costrette a fuggire dalla loro terra. C'è un denominatore comune nelle interviste ai profughi in fuga, ed è una frase che sento ripetere da tutti:
"quando sarà tutto finito, torneremo e ricostruiremo ciò che è andato distrutto".
Non è una speranza, è una vera e propria consapevolezza. Non posso che essere ammirato da cotanta forza di spirito.
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