Secondo la sua idea, doveva essere una guerra lampo: invadere l'Ucraina, uno stato libero e sovrano e "denazificarla" per poi instaurare un governo fantoccio che facesse tutto ciò che Lui, il nuovo Zar, decidesse di fare.
Ma si sa, a volte le idee e i progetti che nella nostra testa sembrano perfetti, poi si devono scontrare con la dura realtà dei fatti, e il castello minuziosamente edificato nella nostra testa, non regge l'urto e crolla sotto il nostro sguardo impotente.
Così è stato per Putin: nulla in questo conflitto è andato come previsto; ha collezionato umiliazioni e figure di merda come nemmeno l'italia di Mancini in queste qualificazioni mondiali è riuscita a fare. Nessuno si aspettava una resistenza tanto arcigna da parte degli ucraini e una tale disorganizzazione militare da parte russa. Eppure, alla lunga, Davide potrebbe anche battere Golia.
La Russia ad oggi, deve fare i conti con ingenti perdite militari (sia in termini di vite che di armamenti), un’economia in ginocchio a causa delle sanzioni internazionali, e il morale sotto i tacchi per le numerose battaglie perse sul campo.
L'Ucraina conta diversi milioni di persone che hanno dovuto abbandonare la propria casa, migliaia di vittime tra civili e militari, e la distruzione del proprio territorio tra obiettivi militari e civili.
Numerosi e infruttuosi sono stati i colloqui tra i diplomatici russi e quelli ucraini per fermare il conflitto. Le speranze di un facile accordo non sono mai apparse troppo realistiche e ad oggi non si hanno nuovi elementi per giustificare un cessate il fuoco.
Insomma, ad un mese dall'inizio del conflitto è ancora tutto in divenire:
La Russia arranca ma non molla.
L'Ucraina combatte e resiste come può.
Il mondo guarda, analizza e si prepara a qualcosa che nessuno vuole ma che non è mai stata così vicina come in questo momento. Una nuova guerra mondiale.