venerdì 18 febbraio 2022

Luca Ravenna

Stasera, vicino a casa mia si esibisce col suo nuovo spettacolo "Rodrigo Live", Luca Ravenna. E indovinate un po' chi ha preso un biglietto?

La tristezza vera è che ci andrò da solo, ma questa sembra ormai una parte costante della mia vita. Ricordo un diario di scuola in cui c'era una di quelle pagine dove, oltre ai classici dati anagrafici, si potevano scrivere anche i proprio sogni, le aspirazioni eccetera  eccetera; beh, io alla voce "Paure", ricordo distintamente di aver scritto: 

"La solitudine: non avere amici. Ma questo non succederà mai."

Beh, caro me del 1999, eccoci qui nel 2022 e pensa un po': la tua paura si è avverata.

Gli amici li conti sulle dita di una mano e li vedi davvero molto poco, molto meno di quanto vorresti.

Esci raramente con i colleghi.

A casa ogni sera ti ritrovi da solo sul divano... anzi no dai... è ingiusto nei confronti del tuo povero gatto, rifacciamo: A casa ogni sera ti ritrovi sul divano, con solo il tuo gatto a fianco;

Non parli mai veramente con qualcuno se non per scambiare qualche battuta, ma mai una vera e propria conversazione profonda.

Beh, se non è vera solitudine questa, caro me del 1999, non so come la si possa chiamare.

Però: 

È vero che potrei chiamarli più spesso; ma è anche vero che spesso preferisco la solitudine; 

È vero però che loro mi cercano molto poco; ma è anche vero che quando lo fanno, spesso dico di no;

In fondo riesco a capire perché sono finito fuori dal gruppo. Un po' perché me la sono cercata e un po' perché diventando adulti si allentano certi legami che sembravano impossibili da perdere. Non sono assolutamente persi, in questo voglio essere chiaro, ma allo stesso tempo non sono più quelli di prima. Sono cambiati insieme a noi, e non per forza in meglio.

Comunque niente dai; volevo scrivere della mia gioia per lo spettacolo e sono finito in un buco nero di autocoscienza. 

Stasera vado a vedere Luca RavennaDa solo. Già.


EDIT: È stato meraviglioso! Luca Ravenna è un Fenomeno. Soprattutto quando si tratta di improvvisare!

martedì 15 febbraio 2022

Cambia Mentalità

Sembra facile creare contenuti. Quando vedi quelli degli altri non percepisci la fatica, la frustrazione, il lavoro e la grande determinazione che stanno dietro al prodotto finito. Non lo si capisce, perché quando il prodotto è buono, vive solo di se stesso.

Perché per te, fruitore, il prodotto è perfetto così com'è. 

Io sono un accumulatore seriale di progetti da sviluppare e nella mia testa c'è costantemente una voce in loop che ripete: 

"Un domani, quando ci saranno le condizioni ideali farai tutto quello che stai progettando"

Quel domani però non arriva mai, e ti ritrovi a quasi quarant'anni a non aver fatto niente, e a soffrire nel vedere che moltissime persone si buttano a capofitto in una qualche idea e la sviluppano senza pensarci e ripensarci troppo, senza aspettare il momento perfetto; magari il progetto non esce nemmeno benissimo, ma comunque sta in piedi e solo tu, che sei il creatore sai che non è perfetto, ma le persone non se ne accorgono e ti fanno comunque i complimenti, e allora metti in piedi un altro progetto in cui cerchi di migliorare e aggiustare gli errori commessi; migliori un po', ma non sei ancora soddisfatto, però non ti fermi e finalmente crei qualcosa di veramente bello, in cui tu però vedi ancora delle mancanze, ma agli altri piace lo stesso e allora vai avanti e continui a migliorare finché, un giorno, non crei qualcosa in cui persino tu, osservandola attentamente dirai: "sì, cazzo, questa volta è tutto perfetto!" 

Quella sensazione di perfezione, io non l'ho ancora provata e forse non la proverò mai, perché sono un mediocre che sta nella parte bassa della metà e non può aspirare ad altro che provare a salire un gradino per volta, molto lentamente, la scala di una perfezione che, per me, non ha una cima da raggiungere.

Mi piacerebbe essere così intraprendente da provarci sempre e comunque, senza aspettare l'onda perfetta che potrebbe anche non arrivare mai. Mi piacerebbe buttarmi nelle cose, anche rischiando un tonfo clamoroso, ma non sono fatto così.

Sono un riflessivo, uno che aspetta, giudica, posticipa, riesamina e poi, se tutto è come deve essere, spinge il bottone di Start; e intanto il momento perfetto è sfumato. Così facendo ho perso un mondo intero di esperienze. Per la paura del giudizio negativo mi sono limitato in molte cose e adesso sinceramente, non lo voglio più fare. Non mi voglio più limitare.

Il cambiamento è difficile da intraprendere perché porta alla rottura di abitudini ben definite e radicate. Il cambiamento ti costringe a ragionare fuori dai tuoi schemi mentali e ti porta fuori da quella confort-zone in cui credi di poterti rilassare ma che si rivela, giorno dopo giorno, una trappola in cui stai morendo soffocato.

Ora mi organizzo e parto... NO! Questa è la solita mentalità alla quale devo sfuggire. Devo imparare a dire:

"Parto Adesso"