domenica 23 maggio 2021

DISOBBEDIENZA CIVILE


Da Wikipedia

La disobbedienza civile è una forma di lotta politica, attuata da un singolo individuo o più spesso da un gruppo di persone, che comporta la consapevole violazione di una precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta, violazione che però si svolge pubblicamente, in modo da rendere evidenti a tutti e immediatamente operative le sanzioni previste dalla legge stessa.


Al di là di tutte le definizioni, una legge è un atto normativo creato dall'uomo, e proprio per questo soggetta alla cultura e alla morale del tempo in cui viene promulgata. Possiamo quindi ammettere, che alcune leggi, non sempre sono giuste. Ovviamente il fatto che una legge sia giusta o meno è assolutamente soggettivo; proviamo a pensare a quando gli ebrei venivano mandati nei campi di sterminio: quell'azione veniva fatta nel pieno rispetto della legge e, chi nascondeva e aiutava i "nemici dello Stato", violava la legge. Le persone che si adoperavano in tal senso, disobbedendo di fatto ad una legge dello stato, lo facevano per rispondere alla propria coscienza e questo era il loro modo soggettivo di interpretare la legge.

Può essere fatta anche una lettura più politica della disobbedienza civile. Per esempio si può compiere determinate azioni per rispondere ad una legge superiore di quelle in vigore nello stato, come le leggi delle Nazioni Unite o dell'Onu, che difendono i diritti fondamentali di tutti gli individui senza discriminazione di sesso, razza, religione e credo politico. Quindi qualcuno si potrebbe prendere la responsabilità di disobbedire ad una legge nazionale proprio perché ne invoca una superiore, magari proprio a livello internazionale. Il diritto sancito dalla costituzione vale di più di una regola o di una legge scritta per punire una determinata azione.

La disobbedienza civile si può usare per qualunque obiettivo e per disobbedire a qualsiasi legge venga ritenuta soggettivamente ingiusta. 

Una disobbedienza civile di per sé non è né giusta né sbagliata, bisognerà sempre entrare nel merito di ogni questione senza escludere nessuna opinione dal dibattito che si vuole creare. La cosa importante infatti, è assumersi la responsabilità delle proprie azioni; senza questo passaggio fondamentale l'iniziativa diventa solo un modo per aggirare la legge, ottenendo sì il proprio scopo, ma senza creare un opportunità di crescita e quindi un valore reale per la società tutta. Rendendo pubblico il proprio operato, viene dimostrato con i fatti l'assurdità della legge in questione e si può ottenere un dibattito da cui può nascere o meno un cambiamento.

Per chiamarla disobbedienza civile, bisogna apertamente esigere di essere processati perché è proprio il processo che mette tutti di fronte alla questione che si vuol portare all'attenzione.

Se c'è una legge per un reato quella legge va applicata, altrimenti se non incontra più la morale comune va cambiata.

Ovviamente non sempre si può pensare di rendere palese il proprio intento. Se torniamo all'esempio degli ebrei, l'intento di chi disobbediva era quello di salvare loro la vita e quindi nasconderli o farli fuggire; non avrebbe avuto senso autodenunciarsi mettendo così in pericolo il risultato sperato.

In questo caso, non potendo essere garantita la normale situazione di diritto per via di una dittatura sanguinaria, bisognerà puntare su azioni di sabotaggio cercando di boicottare il loro tirannico sistema.

È più una disobbedienza fine a se stessa ma fatta per una buona causa sempre comunque soggettiva.

Se si ritiene che qualcosa sia ingiusto non ha senso starsene zitti e buoni. Bisogna parlarne, portare tutto all'attenzione pubblica, poi si può avere ragione o torto, ma almeno la questione sarà esaminata e rivalutata secondo i criteri che le società di quel momento ritengono più corretti. 


Opera di Banski


lunedì 17 maggio 2021

Da Una Puntata di Melog


Ma come mai su internet tutti insultano? 
Questa è proprio una bella domanda alla quale ancora non c'è risposta; chi ha visto nascere la rete a metà degli anni novanta, quando questa tecnologia iniziava ad essere alla portata di tutti, si sentiva pioniere di una tecnologia che avrebbe migliorato l'umanità e avrebbe dato infinite possibilità. 
In quegli anni si iniziava a capire che esisteva la fantastica possibilità di scambiarsi opinioni, di ampliare i propri orizzonti mentali e personali, e la possibilità di comunicare in tempo reale con chiunque si trovasse dall'altra parte del mondo, semplicemente possedendo un computer e una connessione.
Ad oggi il mondo è quasi totalmente connesso e con lui l'umanità stessa; siamo e saremo sempre più connessi, ma quelle belle speranze che avevano i precursori del "www" si sono schiantate contro gli aspetti più brutali e arcaici dell'umanità.

Probabilmente la rete ha solo messo in evidenza quello che l'umanità in fondo era già: un branco di ignoranti, egoisti, disinformati, che non sente opinioni differenti dalle loro e che sono alla continua ricerca di conferme alle loro errate convinzioni.
La gente non vuol sapere la verità, la gente le sa già le verità, vuole solo conferme. Non importa che studiosi, persone che veramente sono ferrate su un argomento provino a spiegare come stanno veramente le cose. Le persone non li ascolteranno, faranno di testa loro e sbaglieranno con la loro testa. 
Selezione naturale diranno i più cinici, ma hanno torto anche loro. Eccoci allora arrivare ai novax che sbaglieranno pure con la loro testa, si auto-elimineranno anche da soli, ma poi ne pagheranno le conseguenze anche chi, con la loro stupidità, non ci vuole avere nulla a che fare.
Ma se qualcuno prova a spiegare le ragioni, ecco che gli appartenenti a quelle categorie incriminate ti ricoprono letteralmente di merda perché non la pensi come loro.

Perche accade tutto ciò?
La rete è ancora giovane, è vero, ma secondo il mio punto di vista, tutto ciò è amplificato ed esasperato perché sono molte di più le persone incivili rispetto a quelle civilizzate, le persone che hanno appreso la difficile arte del dialogo e del pensiero articolato, sono in numero inferire rispetto a quelle che con violenza, tendono ad imporre il loro pensiero da quattro soldi. Quelli che fanno rumore, sono di più e più evidenti di chi, in maniera composta e pacata, prova a spiegarti come la pensa.
Non credo che la situazione migliorerà presto perché questo odio che emerge dalla rete non è altro che lo specchio di una società che solo apparentemente si è civilizzata ma che continua nelle sue viscere ad avere un animo barbaro che nasconde alla luce. Faccia a faccia le persone trattengono i loro più bassi istinti ma poi, nell'ombra della propria cameretta riversano tutta la loro rabbia su chiunque sia appena in disaccordo con il loro ideale. 
Internet è solo una lente d'ingrandimento sull'animo umano che, fondamentalmente, è una merda.

Come se ne esce?
Credo che l'unico modo per uscire da questa situazione sia cercare di educare le nuove generazioni al comportamento civile sia nella realtà vera che nella realtà virtuale. Insegnare loro che il confine invalicabile sono i sentimenti e gli spazi degli altri. Mostrare loro cos'è l'empatia, la compassione e l'amicizia reale. Mostrare loro che la vita va vissuta principalmente nella realtà e che la rete va usata come strumento di crescita. E qui subentro con il discorso Social Network. Internet è cambiato moltissimo da quando è arrivato Facebook. Ne ho parlato qui "Facebook: La Vita Falsa" e non mi ripeterò. 
Quello che voglio sottolineare è come Facebook sia usato dalle persone, ovvero per mostrare al mondo la propria "splendida" vita, e sono pochissimi quelli che lo usano per divulgare contenuti interessanti o pensieri originali. "Super Buongiornissimo!" e "Auguri a Tutti!" a manetta insomma.
Il social network ha esasperato i comportamenti eccessivi e violenti, rendendo incredibile il fatto che molte persone, anche signori di una certa età, non si rendano conto di come non sia socialmente accettabile rivolgersi alle persone con toni denigratori e irrispettosi e, ancora più incredibile la non consapevolezza che esprimendo un'opinione sul web, poi questa avrà una risonanza molto diversa da quella che dici tra le mura di casa.
Se insulti pesantemente qualcuno, sei denuciabile, il mondo non è cambiato, tutto questo non è lecito. Anche se la persona che insulti non è davanti a te, le tue parole hanno un peso e possono far male.

"Il mondo diventa sempre più complesso, ma poi trova sempre le maniere, gli ammortizzatori per gestire anche le complessità. Noi siamo in un momento di passaggio, per questo siamo sconcertati da certi comportamenti, ma vedrete si troveranno gli strumenti per dare ordine anche a questa fantastica e terrificante irruzione dell'umanità con tutte le possibilità di esprimere sempre anche il lato peggiore di se stessa."



(Il testo è una trascrizione più o meno fedele di ciò che Gianluca Nicoletti ha detto in una puntata della trasmissione Melog di qualche anno fa. Non ricordo che puntata fosse quindi non riesco a linkarla. Mi erano piaciute così tanto le sue parole che me le sono appuntate e poi ho inserito liberamente dei miei pensieri. Vai a capire quali fossero. Sicuramente la parte dove parlo di Facebook è mia. Per il resto credo sia tutto Nicoletti ma non ne ho la certezza anche se leggendo il testo è chiara la sua maestria nell'eloquio, ma lasciatemi sognare... Se un giorno trovassi il podcast della puntata non esiterò a inserirlo in un link.)


giovedì 6 maggio 2021

Solo Lei

(Questo post l'avevo scritto il giorno dopo la morte della mia amata gattina ma non avevo avuto lo spirito di pubblicarlo. Lo faccio ora con immutato dolore rispetto a quel periodo.)

20.09.2020



Li chiamiamo animali domestici, ma sono molto di più. Li trattiamo come famigliari, a volte meglio di molti parenti. Li amiamo. Li coccoliamo. Ci fanno arrabbiare e ci regalano grosse risate. 

Li prendiamo in giro e Li ridicolizziamo con ogni tipo di vestito o acconciatura, e Loro non fanno altro che sopportarci, amarci e continuare a stare insieme a noi. Sempre. 
Nonostante tutto, Loro vivono per noi.

Ieri ho perso la mia micia.

L'ha portata via un tumore all'intestino. Abbiamo fatto il possibile per salvarla, ma non è bastato. 

Dentro di me combatto per zittire quella voce che dice che forse non ho fatto abbastanza, che forse potevo fare di più, muovermi prima e meglio. Quella voce che mi grida che forse non son stato un buon amico per Lei come Lei lo è stata per me. 

Adesso chi verrà a massaggiarmi la pancia o le gambe mentre guardo la tv?

Chi mi aspetterà davanti alla porta quando rientro dal lavoro?

Chi mi fara saltare dallo spavento per una corsa improvvisa?

Chi mai mi guarderà più con l'intensità di quegli enormi occhi smeraldo?

Nessuno lo farà mai più come Lei. Perché solo Lei aveva la capacità di farti capire con lo sguardo se le stavi sul cazzo o meno.

Solo Lei.

Lei che ora non c'è più e che mi mancherà tantissimo.


domenica 2 maggio 2021

È colpa mia

Scrivere non è complicato come sembra. Quando pensi a quello che vuoi dire, sembra tutto molto chiaro, poi nel momento in cui lo vuoi fermare su carta tutta quella sicurezza sparisce e ti ritrovi a fissare il foglio o lo schermo pieno di dubbi su come iniziare e da dove partire.
In quel momento poi non ti sembra nemmeno troppo importante quello che volevi dire e ti passa anche un po' la voglia di farlo. 

Come per me adesso.

Ho perso l'abitudine alla scrittura. 

È colpa del Covid che ha destabilizzato le nostre vite, cambiato le nostre routine e affossato i nostri sogni.

Oppure è solo colpa mia, che non ho un obbiettivo così forte e genuino per competere contro qualunque forza mi si opponga e cerchi di prevalere sui miei sogni di gloria.

È colpa mia. Sono debole, sconclusionato e poco focalizzato sull'obbiettivo.

È colpa mia. Non combino mai niente di buono.

È solo colpa mia se non ce la faccio. Non ho costanza, non ho dedizione e la cosa più grave, e che più mi ferisce, è che in questo periodo non ho nemmeno tanta voglia di farlo.

E questo è un grosso problema.