mercoledì 30 marzo 2022

UN MESE DI GUERRA

Secondo la sua idea, doveva essere una guerra lampo: invadere l'Ucraina, uno stato libero e sovrano e "denazificarla" per poi instaurare un governo fantoccio che facesse tutto ciò che Lui, il nuovo Zar, decidesse di fare.
Ma si sa, a volte le idee e i progetti che nella nostra testa sembrano perfetti, poi si devono scontrare con la dura realtà dei fatti, e il castello minuziosamente edificato nella nostra testa, non regge l'urto e crolla sotto il nostro sguardo impotente.

Così è stato per Putin: nulla in questo conflitto è andato come previsto; ha collezionato umiliazioni e figure di merda come nemmeno l'italia di Mancini in queste qualificazioni mondiali è riuscita a fare. Nessuno si aspettava una resistenza tanto arcigna da parte degli ucraini e una tale disorganizzazione militare da parte russa. Eppure, alla lunga, Davide potrebbe anche battere Golia.

La Russia ad oggi, deve fare i conti con ingenti perdite militari (sia in termini di vite che di armamenti), un’economia in ginocchio a causa delle sanzioni internazionali, e il morale sotto i tacchi per le numerose battaglie perse sul campo.

L'Ucraina conta diversi milioni di persone che hanno dovuto abbandonare la propria casa, migliaia di vittime tra civili e militari, e la distruzione del proprio territorio tra obiettivi militari e civili.

Numerosi e infruttuosi sono stati i colloqui tra i diplomatici russi e quelli ucraini per fermare il conflitto. Le speranze di un facile accordo non sono mai apparse troppo realistiche e ad oggi non si hanno nuovi elementi per giustificare un cessate il fuoco.

Insomma, ad un mese dall'inizio del conflitto è ancora tutto in divenire:

La Russia arranca ma non molla.

L'Ucraina combatte e resiste come può.

Il mondo guarda, analizza e si prepara a qualcosa che nessuno vuole ma che non è mai stata così vicina come in questo momento. Una nuova guerra mondiale.

sabato 19 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: Settimana 3

10 - 17 Marzo 2022

Alla fine di questa terza settimana di guerra, le maggiori città ucraine rimangono strette nella morsa russa, continuamente assediate e falcidiate da bombe, razzi e missili. Giorno e notte. Mariupol sta per cadere, Kiev e Kharkiv sono allo stremo. Gli ucraini non mollano; ogni giorno di resistenza in più, è un umiliante colpo sferrato allo strabordante ego di Vladimir Putin.

Si intensificano gli incontri tra i diplomatici delle due fazioni per negoziare la fine delle ostilità. Nell'aria c'è un cauto ottimismo: i russi sembrano finalmente disposti a dare spazio a compromessi; Questo alleggerimento è dovuto principalmente alla situazione difficile che le truppe russe vivono sul campo di battaglia. Nonostante esista la possibilità di trovare qualche punto comune, la pace sembra ancora lontana.

L'economia russa sbanda pericolosamente verso il default. Le sanzioni che Europa e USA hanno inflitto a Mosca, stanno condannando il Rublo ad una continua svalutazione che l'ha già portato a valere meno di 1 centesimo di Euro.

Continuano ad aumentare le persone costrette a fuggire dalla loro terra. C'è un denominatore comune nelle interviste ai profughi in fuga, ed è una frase che sento ripetere da tutti: 

"quando sarà tutto finito, torneremo e ricostruiremo ciò che è andato distrutto"

Non è una speranza, è una vera e propria consapevolezza. Non posso che essere ammirato da cotanta forza di spirito.

mercoledì 16 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: Settimana 2

2 - 9 Marzo 2022

Le notizie che si susseguono dal campo di battaglia sono sempre più crude. I russi continuano la faticosa conquista delle principali città ucraine e lo fanno senza nessuna pietà, colpendo ospedali, scuole e corridoi umanitari, compiendo così dei veri e propri crimini di guerra di cui qualcuno un giorno dovrà rispondere.
L'obiettivo di una guerra lampo è sfumato grazie alla grande resistenza ucraina, quindi ora Mosca cerca di stremare l'esercito e la popolazione ucraina assediando abbastanza a lungo le città in modo da provocare la mancanza di viveri e di rifornimenti e indurli così alla resa o alla fuga.

L'occidente intanto interrompe ogni rapporto economico con la Russia ad eccezione del commercio degli idrocarburi che continuano ad essere richiesti e a venir forniti.
Anche Putin mette in atto embarghi e proibizioni che vanno a colpire i mercati europei e americani.
La Cina finalmente rompe il silenzio dei primi giorni e diachiara che darà aiuti umanitari alla popolazione ucraina in difficoltà, dall'altra parte però aiuterà anche l'economia Russa a non affondare aumentando i rapporti commerciali tra le due potenze. Una mossa paracula, insomma: aiuta le vittime di guerra ma di fatto si schiera con gli oppressori sostenedoli nello sforzo economico.

Passiamo alle vittime: le fonti ucraine parlano di circa 12 mila soldati russi uccisi e 6 mila soldati ucraini; Washington ha numeri decisamente diversi che raccontano di circa 4 mila russi caduti nel conflitto.
Insomma le cifre sono troppo parziali, altalenanti e pilotate per avere informazioni che siano almeno attendibili quindi credo che smetterò di segnalarle, almeno fino a quando non ci sarà l'assoluta certezza dei dati.
Sta di fatto che comunque qualsiasi morte che sia superiore allo zero è già una morte di troppo per una guerra che non dovrebbe aver ragione di esistere.


lunedì 14 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: Settimana 1

E così, da una settimana l'Europa è tornata in guerra dopo quasi ottant'anni di pace. E tutto grazie a lui: Vladimir Vladimirovič Putin

Vladimir Vladimirovič Putin

Un dittatore che, ormai giunto alla fine di una lunga "carriera politica", decide di passare alla storia nel modo peggiore. Un giorno deve aver pensato:
"Come posso farmi ricordare indelebilmente nella storia di questo pianeta? Beh, non c'è alternativa, il modo più rapido è scatenare un conflitto apparentemente interno, con la possibilità che sfoci in guerra mondiale, con una buona probabilità che si trasformi nella Prima Grande Guerra Nucleare. Questa sì che è un'idea geniale!!" 
Questo deve aver detto mentre tirava lo sciacquone, dopo essersi pulito il culo.

E già, dopo ottant'anni la guerra torna in Europa. Vicino a noi, vicino a casa nostra. Ma non c'è solo questo: mai come in questo periodo il Mondo è attraversato da tensioni e disequilibri che potrebbero sfociare in un nuovo conflitto totale, basti pensare alle ultime scaramucce tra Cina e Australia, ad esempio; oppure tra Cina e Taiwan, oppure tra USA e Russia e adesso anche tra Russia ed Europa. Insomma, è un Mondo che sta pericolosamente rotolando su un filo molto sottile che può rompersi in qualsiasi momento.

I NUMERI

Ricordiamo che tutti gli eventi sono in divenire e quindi oltre a cambiare di continuo, i dati potrebbero essere falsati da propagande e disinformazione. Detto questo, ecco i numeri della prima settimana di guerra:

I primi sette giorni di conflitto hanno visto morire circa 500 soldati russi e ne ha contati quasi 1600 feriti.

Per gli ucraini le cifre parlano di 2900 soldati morti e 3700 feriti.

Per quanto riguarda i  civili, le autorità Ucraine parlano di circa 2000 uccisioni dall'inizio dell'invasione russa.


Duemila anime spezzate che avrebbero continuato il loro incedere nella vita di tutti i giorni. 

Duemila persone che avrebbero avuto un qualche tipo di avvenire che ora è evaporato in una nuvola di niente.

Duemila morti.

Duemila.

Solo tra i civili.

Solo la prima settimana.


venerdì 11 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: GIORNO 6

Primo marzo 2022


Kiev
e Kharkiv sono costantemente colpite da bombardamenti ma continuano a resistere.

Il presidente ucraino Zelensky è intervenuto in videoconferenza al Parlamento Europeo auspicando e promuovendo un veloce ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea. Il Parlamento ha votato la possibile candidatura ucraina ed ecco i risultati: 

637 Sì, 13 No, 26 astenuti. 

Queste terribili giornate di battaglia hanno accelerato l'approvazione di politiche estere solitamente lente e macchinose come ad esempio l'aumento dei fondi europei per il finanziamento degli armamenti; non solo, ha anche smosso quei paesi che solitamente neutrali, rimanevano in parete defilati delle dinamiche dell'unione, come la Finlandia e la Svezia che ad oggi, stanno valutando la possibilità di entrare a far parte della Nato. Persino la Svizzera ha accettato di sottoscrivere i provvedimenti e le sanzioni contro la Russia.

Insomma, si può dire che le politiche guerrafondaie di Vladimir Putin abbiano dato quella piccola scossa ad un Europa che adesso più che mai si ritrova sempre più unita sotto la stessa confortante bandiera.



DIARIO DI GUERRA: GIORNO 5

 28 Febbraio 2022

Alle 11 del mattino iniziano i negoziati tra le due delegazioni rivali. Si concluderanno alle 17 con un nulla di fatto. La guerra va avanti.

L'esercito russo continua a faticare più del previsto; l'avanzata è lenta non solo per la strenua difesa dell'esercito ucraino, moderno e ben organizzato, ma anche per il supporto della popolazione che in maniera del tutto indipendente riesce a rallentare i russi; infatti sono state documentate scene in cui la popolazione riesce a bloccare carri armatimezzi blindati formando delle vere e proprie barriere umane.

Oltre a questi atti di vero eroismo, sono sempre più insistenti le voci che parlano di forze di terra russe spesso isolate e senza supporto aereo, con piani di attacco spesso non troppo ponderati e ancora peggio eseguiti. Pare anche che ci siano gravi problemi di logistica con parti dell'esercito rimaste senza cibo, munizioni e carburante.

Queste sono le notizie che circolano e quanto ci sia di propaganda ucraina o russa non ci è dato saperlo, possiamo solo prendere le notizie con la consapevolezza del fatto che in un periodo di guerra non c'è nulla di certo né lapidario.

Sarà solo il tempo poi, a dissipare ogni dubbio.




giovedì 10 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: GIORNO 4

 27 Febbraio 2022

Il conflitto continua e a Russia conquista Kharkiv, la 2° città più grande dell'Ucraina.

Nel frattempo sono 368mila le persone costrette ad abbandonare la propria casa e a cercare rifugio in altri paesi; si prevedono totale di circa 4 milioni di rifugiati di guerra.

Nel pomeriggio arriva la notizia che una delegazione Russa e  una Ucraina si incontreranno per trattare un accordo. L'incontro è previsto per le 11 del giorno seguente.

In serata l'esercito ucraino riesce a far retrocedere le truppe russe e riconquista Kharkiv. È una piccola vittoria, ma le sirene continuano imperterrite a suonare ricordando a tutti che la guerra non si fermerà. Non ancora.


lunedì 7 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: GIORNO 3

26 febbraio 2022

Per tutta la notte fino a mattina inoltrata i russi continuano a bombardare Kiev, ma i loro tentativi risultano vani non solo nella capitale ucraina, ma in tutte le città più importanti del paese che continuano a resistere al loro attacco.

Europa e USA intanto continuano a guardare inebetite il conflitto; le uniche mosse sensate sembrano quelle di inasprire le sanzioni alla Russia e isolarla sempre di più dai rapporti economici e commerciali con l'occidente. 

La Bielorussia sembra essere l'unica nazione amica al regime russo, ma si sa che Alexander Lukashenko non è altro che un burattino nelle mani di Putin, quindi la cosa non stupisce nessuno.

La Cina per ora non dice niente e osserva in maniera inquietante il panorama economico e politico che le si sta aprendo dinnanzi.




mercoledì 2 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: GIORNO 2

25 Febbraio 2022

Mentre sul fronte si continua a combattere, il Mondo guarda e cerca di capire come agire.

USA ed Europa aggiungono nuove sanzioni alla Russia ed aumentano le restrizioni alle banche statali, bloccano i prestiti dimezzano il loro potere di Export. Oltre a questo, la Russia viene esclusa dalle associazioni internazionali, dal consiglio d'Europa e da tutte le competizioni sportive.

Nel pomeriggio le truppe Russe si preparano per l'assalto alla capitale ucraina. Anche Kiev prepara la difesa e lo fa armando la popolazione con circa ventimila armi da fuoco. Alla sera inizia la battaglia.

La città brucia ma sembra resistere agli attacchi russi.

Putin Appare in video promettendo un tavolo di trattativa in cambio della resa della capitale Ucraina al dominio Russo.

Volodymyr Zelens'kyj, il presidente Ucraino, risponde che la resa se la può ficcare su per il culo e che gli ucraini tutti continueranno a difendere la loro terra.

Alla fine di una notte di battaglia Kiev rimane in mano ai padroni di casa. L'assalto russo per ora è stato respinto, ma nessuno abbasserà la guardia: questa storia è solo all'inizio.


martedì 1 marzo 2022

DIARIO DI GUERRA: GIORNO 1

Tutto ha avuto inizio la notte del 24 febbraio 2022. Alle 4:50 Vladimir Vladimirovič Putin, presidente della Federazione Russa, appare su tutte le TV del paese e annuncia l'inizio di una operazione militare in Ucraina.

Il motivo? Proteggere e aiutare il popolo del Donbass, una regione a confine con la Russia e sconfiggere il nazismo imperante in Ucraina. 

Poi, all'improvviso una velata minaccia a tutto il Mondo: chiunque proverà ad ostacolare tale operazione, subirà "conseguenze mai sperimentate nella storia"
Ok.

Tra le 5 e le 7 del mattino, l'esercito russo con i suoi carri armati sfonda i confini ucraini e dà inizio all'invasione. Si entra da tre fronti: A Nord, dalla Bieloriussia; a sud, dalla Crimea; a Est dalla Russia.

Durante tutta la giornata ci saranno numerosi bombardamenti e scontri a fuoco, i russi avanzano molto più lentamente di quanto ci si sarebbe aspettati. Nonostante la propaganda russa dica il contrario, l'esercito Ucraino si difende e resiste.

Verso le 5 del pomeriggio, le truppe russe arrivano a Chernobyl e riescono a mettere le mani sulla famosa centrale nucleare e poi sulla vicina città disabitata Pripyat. Bravi, siete forti!

Intanto nel Mar Nero, sull'Isola del Serpente, un manipolo di guardie di confine Ucraino viene raggiunto dalla marina russa che intima loro di deporre le armi e arrendersi. Dalla radio si percepisce un po' di titubanza, la marina russa è in ascolto e sta aspettando una risposta; la radio gracchia un po' e poi nitidamente si sentono queste parole: "Nave da guerra russa: andate a Farvi Fottere!"
Moriranno tutti e 13.
Edit: (È notizia recente che forse le guardie non sono morte ma "solo" fatte prigioniere di guerra).