venerdì 21 ottobre 2022

Il Discorso

Black Lives Matter è un movimento nato nel 2013 a seguito della sentenza di assoluzione per George Zimmerman. L'uomo era imputato per l'omicidio di Trayvon Martin, un ragazzo di colore di 17 anni. Secondo la giuria, Zimmerman avrebbe agito per legittima difesa. Questa sentenza scatenò le proteste della comunità afroamericana in Florida che per diversi giorni continuò a manifestare in segno di protesta alla sentenza. Fu in questa occasione che comparve per la prima volta l'hastag #BlackLivesMatter che poi diede il nome al movimento contro il razzismo negli stati uniti d'America. Essere una persona di colore in America non è proprio una passeggiata, soprattutto quando sulla propria strada si incontrano uomini che per istituzione dovrebbero proteggere il cittadino e che invece lo reprimono per seguire un loro oscuro retaggio culturale.


I confronti tra gli agenti di polizia americani e i cittadini di colore, spesso varcano confini che non dovrebbero mai essere superati. Per questo nelle famiglie afroamericane è consuetudine che ai figli venga impartito quello che, nelle loro comunità, è conosciuto come "il Discorso."

Ogni famiglia di colore americana sa cosa sia il Discorso. Viene fatto ai propri bambini da generazioni ed è considerata una pratica obbligatoria perché equivale ad un addestramento per sopravvivere a determinate situazioni.

Nel "Discorso" i ragazzini vengono informati sui comportamenti da tenere durante le interazioni con la Polizia:

- Tenere le mani sul volante.

- Assicurarsi che le luci siano accese.

- Non fare nulla senza il permesso dell'agente.

- Chiedere prima di prendere il libretto.

- Non discutere.

- Non sfidare mai gli agenti.

- Non creare più agitazione di quanto ce ne sia già.

- Sottomettiti.

- Obbedisci.

- Torna a casa.


Ogni genitore cerca di spiegare ai propri figli come stare al sicuro e fuori dai guai, ma nelle famiglie afroamericane questo comportamento diventa qualcosa di molto più specifico, diventa fondamentale per la sopravvivenza e per questo motivo "il Discorso" viene impartito ai propri figli il prima possibile, già ad otto o nove anni. Sono piccoli, piccolissimi e già iniziano a fare i conti con questa realtà allucinante.


Guardate questo video:


Assurdo. Una bambina di 8 anni ha imparato a memoria frasi preparate dai genitori per interagire con la polizia americana. Che pericolo potrà mai rappresentare una bimba di 8 anni? Nessuno ovviamente, ma non è detto che queste frasi non le saranno utili in futuro. Meglio essere previdenti.

"Il Discorso" può aiutare i ragazzi a capire le dinamiche che si possono scatenare relazionandosi con la polizia americana, ma non li tiene al sicuro dalle reazioni imprevedibili che un fermo può esasperare.

Pensate al caso di George Floyd, morto soffocato dal ginocchio di Derek Michael Chauvin;

Pensate al caso di Sandra Bland, fermata per non aver messo la freccia, arrestata per aver opposto resistenza e morta in cella (suicida??) tre giorni dopo.

Ci sono molti casi simili dove la polizia abusa del proprio potere contro il cittadino debole e inerme. 

Da italiano ignorante, io non posso conoscere tutti i retroscena, tutte le storie e le consuetudini di un paese enorme come l'America e mi chiedo senza nessuna retorica, se questi abusi sono esclusivamente verso le popolazioni afroamericane o vengono perpetrati anche verso altre etnie. La polizia Americana è violenta con tutti allo stesso modo o è più violenta solo con alcuni? Io non lo so. Sono domande di cui non ho risposta.

"Il Discorso" è un modo sensato per limitare un problema, ma non lo elimina. Servirebbe un po' di buonsenso da parte di tutti e che la cultura del rispetto verso chiunque iniziasse a circolare negli ambienti educativi in modo da crescere generazioni sempre più consapevoli ed empatiche verso gli altri. 

Ma questa è utopia.

D'altra parte la delinquenza esiste da sempre e non ha mai avuto colori specifici della pelle. Un poliziotto ha il diritto e il dovere di difendersi da un attacco violento e nessuno muoverebbe accuse di abuso in quel caso. Ma se la violenza non c'è, il poliziotto deve avere la capacità di non essere il primo a muoverla. 

L'errore può succedere nell'atto di difendersi, ma è l'accanimento il vero problema. Il problema è quell'immotivato momento di follia che ti porta ad appoggiare un ginocchio per più di 8 minuti sul collo di un uomo senza accorgerti che la sua vita è scivolata via insieme ai suoi ultimi respiri.

La morte di George Floyd ne è l'esempio lampante: un uomo già immobilizzato, impossibilitato a fare qualsiasi movimento, disarmato, un uomo che ormai non costituiva più nessun pericolo, ucciso senza pietà mentre chiede solo di potere respirare. 

Era una morte evitabile. Chissà che cosa sarebbe successo se si fosse usato un po' di buonsenso? 
(Questa sì, è una domanda retorica!).