venerdì 31 dicembre 2021

Previsione 2022 e oltre

Ed eccoci qui, prossimi a festeggiare un nuovo anno consapevoli che sarà un altro anno di merda, fatto di schifo condito col vomito. Non credo usciremo molto presto da questa pandemia. Quando quest'estate pensavamo di esserne praticamente usciti, non potevamo prevedere la ricaduta di questi giorni di fine 2021.

Intorno a me stanno tutti cadendo come mosche. Hanno tutti preso il Covid. Io ancora me la sono scampata, ma sono convinto che prima o poi un giro su quella giostra ce lo dovremmo fare tutti.

Sembra facile adesso prevedere il 2022, dopo due anni vissuti in questo costante stato di emergenza. Cosa ci dobbiamo aspettare col nuovo anno? In questo 31 Dicembre 2021 proviamo ad azzardare una previsione:

- Numero dei contagi e morti in salita fino a fine Gennaio

- Stabilizzazione intorno a Marzo/Aprile;

- Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre con pochissimi contagi e ricoveri;

- A Novembre ritornano a salire il numero di nuovi positivi con il picco di contagi e ricoveri che toccherà il massimo tra Dicembre e Gennaio 2023.

E via così per chissà quanti altri anni...

Come dite? Sono pessimista? Non credo. Dobbiamo imparare a convivere col fatto che il Virus c'è, è in mezzo a noi, sta circolando e non vuol saperne di levarsi dai coglioni.

Ci vorranno anni. Quindi fate i bravi, vaccinatevi, lavatevi le mani, indossate la mascherina quando siete in mezzo agli altri e non toccatevi mai gli occhi, il naso e la bocca. Mai!

Passate un buon 2022 se potete...    


lunedì 20 dicembre 2021

3 mesi di palestra: KiloAggiornamento



Ehilà! Eccoci qui per un piccolo resoconto del periodo di allenamento appena terminato.
Ho finito i tre mesi di palestra da quasi 2 settimane ormai e ora posso tirare le somme:

In tre mesi di palestra costantemente eseguita 3 giorni alla settimana alternati a 2 Giorni di camminata veloce in fascia lipolitica (quella dove bruci il grasso!), sono passato da un peso di 86 Kg a uno stupefacente 78.8 Kg.

Posso dire "Non Male"? Posso?

Fisicamente non riscontro grossi cambiamenti se non un leggero restringimento del girovita, ma nulla di eclatante, in realtà. Niente six pack in evidenza, se è quello che volete sapere, nonostante i più di 100 addominali al giorno.

Per avere risultati di quel genere serviranno molto più di tre mesi di lavoro.

Ora mi godo un piccolo periodo di riposo, rinfrancato dai piccoli ma promettenti risultati ottenuti e mi preparo per ricominciare Lunedì 27 Dicembre, quando ritornerò in quell'inferno di narcisismo che è la palestra. Veramente un ambiente insopportabile ma purtroppo necessario per raggiungere il mio obbiettivo.

Al prossimo KiloAggiornamento!


domenica 21 novembre 2021

I soliti dubbi sullo scrivere

Questa mattina ho riletto alcuni scritti incompiuti di qualche anno fa. La delusione che sto provando è così angosciante da farmi pensare di buttare tutto al vento. Ciò che ho letto sono solo prime bozze, è vero, ma hanno scatenato in me numerosi dubbi sulla mia scrittura, sulle mie idee e sul mio talento narrativo che attualmente reputo quasi inesistente.

Come invertire questa sensazione? La verità è che non mi sento più così portato per scrivere romanzi o storie. Adoro scrivere, adoro vedere comporsi un testo sotto il ticchettio delle mie dita, ma nulla di quello che produco mi sembra all'altezza di quello che leggo in giro. La qualità di quello che viene pubblicato è abbastanza alta. Sto così male perché so che quello che scrivo non sarà mai all'altezza dei grandi capolavori che ho letto nella mia vita. Leggere molti capolavori della letteratura mondiale ha alimentato e innalzato la mia anima, ma ha affossato la mia ambizione da romanziere.

"Gli altri sono troppo bravi. Io non arriverò mai a tali vette, e se non posso raggiungerli nell'olimpo, tanto vale nemmeno iniziare il viaggio".

Queste sono le parole che ora come ora riecheggiano nella mia mente. "Faccio Schifo!" è il riassunto più azzeccato.

Per continuare c'è bisogno di un grande sforzo. Sono ancora disposto a farlo?

Credo di sì, ma credo anche che per riallineare il mio spirito devo fare qualcosa di più. Forse mi immergerò in qualche corso di scrittura on-line o magari anche dal vivo. Per crescere devo iniziare a confrontarmi con la realtà alla quale cerco sempre di sfuggire.

Vedremo come proseguire, per ora la scrittura è avvolta da parecchie vibrazioni negative.



sabato 23 ottobre 2021

Movimento e Benessere

Lo so lo so lo so. Non scrivo da un po'! Volete insultarmi? Fate pure! Sono troppo impegnato nell'eseguire il mio programma fitness per star qua a scarabocchiare parole su un foglio elettronico.

Non c'è tempo, a volte non c'è nemmeno voglia e ispirazione. Comunque tutto procede alla grande! Seguo pedissequamente il programma di dimagrimento che mi hanno prescritto e ad oggi peso 81 Kg ovvero cinque chilogrammi in meno in poco più di un mese dall'inizio.

Tutto procede a meraviglia quindi, ma non devo abbassare la guardia. Nell'"ambiente" si dice che questi primi chili sono i più facili da buttar giù e che la vera sfida inizia adesso. 

L'obiettivo rimane sempre quello: quota 72. Mi rendo conto che siamo ancora lontani da vedere il traguardo, ma è altrettanto innegabile che siamo molto più vicini alla meta di un paio di mesi fa.

Confermo comunque quello che si dice in fatto di movimento e benessere: lo spirito si rinfranca dopo una sana attività fisica. La mente è più libera e più lucida, l'umore migliora e si sta davvero meglio.

La cosa più complicata da fare è decidersi a iniziare. È davvero un grande sforzo, ma col passare del tempo, allenamenti e dieta diventano la normalità.

Se state per iniziare, tenete duro i primi giorni, più tardi ne guadagnerete, sia in
benessere mentale che fisico.

Alla prossima!


lunedì 13 settembre 2021

L'ennesimo nuovo inizio

Ehi! Come butta fratello?

Ti ricordi di quando ti ho detto che dovevo assolutamente dimagrire? Che era arrivato il momento di buttare giù qualche chilo e di riattivare un po' il mio metabolismo? Beh amico, Lunedì scorso mi sono iscritto in palestra. In realtà la vera iscrizione è avvenuta Giovedì, ma fa niente... Non ho iniziato subito perché naturalmente il fato ha provato a mettermi i bastoni tra le ruote per testare la mia forza d'animo e convinzione.

Per iscriversi in palestra è necessaria avere un certificato medico sportivo non agonistico; naturale, ci sta! Dopo essermi iscritto, telefono al medico pensando di dover solo andare a fare una veloce visita, ma no! Ecco che tra me e i pettorali si intromette un documento. Il medico per approvare il mio ritorno sulle scene del fitness, vuole un elettrocardiogramma valido, "fatto almeno una volta nella vita" dice. - "Ma dai? Cioè vuole dire che se io l'ho fatto a 7 anni e poi mai più, quel documento può attestare che la mia condizione cardiaca odierna è sicura?" "" risponde. - "Ok!" dico. 

Cerca cerca cerca e, nonostante venticinque anni di onorata carriera calcistica nelle più basse leghe delle federazioni amatoriali, non trovo nemmeno uno straccio di elettrocardiogramma (detto anche ECG). Telefono a uno dei mille studi per la medicina dello sport intenzionato a fare subito la mia visita, sborsare i denari e uscirmene con un bel certificato medico pronto per la mia attività non agonistica. Invece no. Sono tutti occupati, il primo posto disponibile è tra due settimane. Il Diavolo dell'Adipe non si arrende, continua a sgambettare la mia voglia di addominali scolpiti.

Deluso, penso di gettare la spugna, di mollare tutto, di tenermi la pancia e le maniglie dell'amore proprio lì dove sono ora. Ma come nei più classici dei lieto fine, ecco che un angelo arrivare in mio soccorso. Un'infermiera che, sentita la mia triste storia, mi invita nell'ospedale dove lavora e si offre di farmi l'ECG senza impegnativa medica.

Arriva Martedì, faccio l'elettrocardiogramma. Il cuore c'è e batte. Siamo a posto!

Mercoledì vado dal medico, mi visita, ribadisce che sono obeso (e forse pensa che gli faccio anche un po' schifo!), dice che faccio bene a muovermi un po', firma un foglio con scritte parole illeggibili e poi mi fa pagare la sua parcella per avere in mano il mio certificato medico sportivo non agonistico.

Giovedì sono in palestra carico come una mina. Venerdì anche. Sabato non riesco a muovere le braccia e quando cammino sento malissimo alle natiche.

Sì, il cammino è iniziato! Sarà lungo, tormentato e impervio. Ci saranno momenti di esaltazione che si contrapporranno a giornate scoraggianti, sarò tentato in mille modi dalla vita, dal fato e dal Diavolo dell'Adipe. Mi passeranno sotto il naso croissant, dolcetti, biscotti, panini alla mortadella, salami, carni alla brace, vini di ogni tipo e la mia amata birraDovrò resistere a tutto finché, un giorno guardandomi allo specchio mi riterrò abbastanza soddisfatto del risultato ottenuto, e sarà allora che andrò al pub e chiederò senza rimorso:

"Una bionda 0,5 per favore!"

"Ma tu non eri a dieta" dirà la bionda dietro al bancone. 

"Non più dolcezza, non più... E ora dammi la mia fottuta birra!".

giovedì 2 settembre 2021

Obbiettivo 72

La vita di ognuno di noi è costellata di momenti che segnano il cammino in maniera determinante.

Non c'è modo di seguire la traiettoria di una vita perché può improvvisamente deviare o nella peggiore delle ipotesi, arrestarsi. Non ci si può fare niente. Il destino è ineluttabile e quando arriva il tuo momento è finita.

Però... Però questo destino, volendo, con un po' di fortuna lo possiamo cambiare;

Se sei un fumatore incallito, hai altissime probabilità di sviluppare una serie di patologie maledette che alla fine potrebbero portarti ad essere diversamente vivo. Se, con tanta forza d'animo riuscissi ad abbandonare quel piacevole vizio, le probabilità di sviluppare le suddette patologie si ridurrebbero di parecchio.

So che sono discorsi del cazzo tipo: "Se mia nonna avesse le palle sarebbe un flipper", ma è inevitabile farli, per quanto banali appaiano.

Il punto è che se è vero che non siamo artefici del nostro destino, abbiamo comunque abbastanza potere decisionale per deviare, o schivare alcuni macigni che potrebbero caderci addosso.

Sono Grasso. Ecco, l'ho detto.

Se mi guardo allo specchio vedo un uomo sovrappeso ma che mantiene ancora una certa linea; ovvero: sono grasso ma non faccio schifo.

Poi mi rivedo in filmati e fotografie e vedo una persona diversa da quella che lo specchio mi rimanda. Vedo un uomo non sovrappeso. Vedo un uomo molto grasso. Tanto grasso, che le tabelle del BMI lo indicano come obeso.

Ora, se c'è qualcosa che posso modificare nella mia vita, cazzo, quella è proprio la mia circonferenza addominale.

Sono stanco di sbuffare a fare le scale, di sentirmi costantemente stanco e sopratutto sono stanco che la mia cazzo di pancia si appoggi sulle gambe mentre sono seduto sul cesso. Ho reso l'idea?

Voglio dimagrire, voglio cambiare quel destino che sembra indirizzato verso un probabile infarto. Voglio stare bene. 





                02.08.2021 => 87 kg


        Obbiettivo: 72


                          

martedì 31 agosto 2021

Non Voglio!


Non voglio far niente, nemmeno scrivere. 
Non voglio e non posso. Ho perso ogni ispirazione, 
ogni desiderio, ogni impulso. Ho perso la passione.
Sono un fuoco che sta per estinguersi. 
Non ho più forza, non brucio più.
Manca la scintilla, quell'innesco creativo che dà il La a tutto.
Mi sto spegnendo.
Forse sono già spento.

È un periodo davvero vuoto.




martedì 3 agosto 2021

Voglio?

Notte solitaria. Niente vociare, niente parlare, niente.

Ho voglia di scopare e bere birra dopo la sborrata.

Ho voglia di ascoltare solo il silenzio, chiudere gli occhi

e sperare che, quando li avrò riaperti, il mio mondo sarà un posto diverso.

Non per forza migliore, solo diverso.

Ho voglia di cambiare, ma la paura di cambiare troppo, mi frena.

Ho voglia di vivere la vita vivendola in tutte le sue variopinte sfaccettature.

Ho voglia di guardare un film, di leggere un libro, di cantare.

Ho voglia di ballare.

Voglio creare qualcosa di bello.

Ho voglia di fare un sacco di cose:

Ma come al solito non faccio un cazzo.



venerdì 30 luglio 2021

Chi siamo Noi?

Non è strano il modo in cui guardiamo gli altri

Diciamoci la Verità: le persone che non conosciamo sono brutte. Fanno però eccezione quelle per cui proviamo subito una naturale attrazione che faremmo sbocciare istantaneamente in passione, se solo ci degnassero di uno sguardo; ma non divaghiamo...

Le persone sono brutte, ma basta una piccola connessione, un momento di condivisione, una breve conversazione, per vederle subito con occhi nuovi; mentre ne facciamo la conoscenza, iniziamo ad apprezzare alcuni particolari, ad ammirare certe espressioni, ed ecco che in un attimo, quella che era una creatura sconosciuta, avversa e non desiderabile, diventa accettabile sotto molti punti di vista.

Come diceva Sartre: "l'inferno sono gli altri" e condivido pienamente, ma se qualche volta ci impegnassimo a conoscerli meglio, questi altri, forse potremmo vivere in un posto migliore. 
Volevo scrivere in paradiso ma mi sembrava veramente troppo per un misantropo solitario come me.


È anche vero che dipende da chi incontri, ci sono persone interessanti, stimolanti e magnetiche, come persone noiosissime, pesanti e ignoranti. Senza nominare i coglioni che non mancano mai e popolano ogni luogo.
Non c'è scampo. 

E noi? Chi siamo noi per gli altri? Geni, Coglioni o persone mortalmente noiose? 

Citando e forse un po' parafrasando RickduFer:
"l'idiota è sempre l'altro" e quindi "siamo tutti l'idiota di qualcun altro".

Quindi per rispondere alla domanda posta poche righe più su, possiamo dire che probabilmente noi siamo degli idioti

Descrivetevi così e vedrete che in pochi avranno l'ardire di smentirvi.

mercoledì 21 luglio 2021

"SULLA SCRITTURA" di Charles Bukowski

Sto leggendo questa bella raccolta di lettere scritte dal vecchio Buk verso amici, scrittori ed editori e più vado avanti più mi sembra di sbirciare un suo diario. Le lettere sono piene di riflessioni, errori e piccoli racconti di un uomo che con le parole ci sapeva davvero far bene.

In molti paragrafi ritrovo tante delle mie paranoie e dei miei pensieri. Forse è per questo che mi piace così tanto. Perché io e Bukowski, siamo molto più simili di quanto io pensi. Pure essendo agli opposti come stile di vita, abbiamo lo stesso pensiero filosofico. L'unica differenza e che lui ha avuto le palle di vivere la vita fino in fondo, mentre io mi cago addosso.

Ho studiato per anni una via di fuga dalla strada che la mia vita aveva imboccato, ma ogni volta che stavo per saltare la recinzione, sentivo una forza misteriosa che mi ricacciava in carreggiata, che mi riposizionava al centro della strada e che mi spingeva a continuare. Forse il senso di responsabilità... non so.

So solo che ogni volta dovevo lottare e lottare fino allo stremo delle forze per avvicinarmi ancora a quella recinzione, per poi arretrare di nuovo. E così, con buona pace di quello che vorrei essere, vivo la mia vita a metà tra quello che desidero veramente e quello che è giusto fare.

Continuo a pensare segretamente che prima o poi arriverà il mio momento e che devo solo resistere a tutta questa vagonata di merda e responsabilità per poi, un giorno risplendere e finalmente brillare.

Chissà quanto di quello che scrive di sé è vero e quanto fa parte di una elaborata messa in scena per costruire il personaggio che poi è diventato. Scrive lettere da ubriaco e le spedisce senza rileggerle, zeppe di errori e refusi, racconta i suoi tormenti e quelli dei suoi conoscenti, ama scrivere e raccontare, ascoltare musica classica e soprattutto bere vino. È un solitario, non ama la compagnia delle persone a meno che non siano donne da scopare, non importa che siano belle, basta che siano disponibili.

Ma tutto questo lo saprete già, perché Bukowski è (appunto) un personaggio della letteratura. Un personaggio favoloso che va letto senza pregiudizi e con la mentalità aperta di chi, forse, qualcosa da imparare da un vecchio sporcaccione ce l'ha ancora.







"La scrittura è radicata come la morte, non si può scrollarsela di dosso"

                          Charles Bukowski

martedì 15 giugno 2021

Numero 130

 Ok: Fine esperimento.


Ho aperto questo Blog una notte di Giugno dell'anno 2016. L'ho aperto fuori tempo massimo, quando il momento d'oro dei Blog volgeva al termine uccisi da Facebook che dominava su tutti i Social Network allora esistenti. Sono passati cinque anni da allora quindi posso finalmente ammettere pubblicamente, e a me stesso, che i risultati di questo esperimento sono stati davvero deludenti. Non che volessi diventare famoso, non era quello a cui puntavo, avrei voluto solo ricevere un qualche tipo di interazione, magari un commento, anche negativo o un piccolo successo per un post particolarmente riuscito, beh, a quello sì, ci ho pensato (e chi dice che non ci pensa nemmeno un po', dopo essersi esposto in qualsiasi forma abbia deciso di esporsi, beh... semplicemente mente spudoratamente (Ed ecco per voi infranta la regola numero uno, delle quaranta regole stilate da Umberto Eco, per scrivere bene. Le trovate QUI ).

Dicevamo "fallimento" quindi; non totale, quello no, in fondo io volevo solo allenarmi a scrivere, e quello l'ho fatto; e comunque, qualcuno che qualche volta legge questo blog c'è, magari ci finisce dentro solo per sbaglio, ma comunque ci si sofferma anche a leggere. Volete sapere il dato più sorprendente?  È qualcosa che mi lascia sconcertato ogni volta che ci penso:

In 5 anni e 129 post: 0 commenti. Nessuno ha mai avuto nulla da dire su quanto ha letto. NESSUNO. MAI.

Sapete: si dice che la cosa peggiore non sia tanto, essere odiati, ma essere totalmente ignorati; non so se sia vero, ma la sensazione di essere completamente irrilevante non è piacevole, soprattutto se qualche volta la provi anche nella vita reale.

Ripeto: non ho mai cercato la gloria personale né tantomeno una folta schiera di persone che diventassero, scusate la brutta parola, dei "Follower", però magari un commento ogni tanto, un'idea, un apprezzamento o una correzione, una qualsiasi forma di interazione me la sarei aspettata... e invece, dopo 5 anni e 129 post: 0 commenti

Ok. Ne prendo atto.

Parallelamente a questo blog avevo aperto anche un account Twitter che usavo sia come metodo promozionale dei post che come archivio. Negli anni ho provato varie piattaforme per la pubblicazione: Medium, Tumblr, Pinterest, persino Facebook, ma nessuno dei miei post ha mai sortito alcun effetto. Nessuno commento. Mai.

A dire il vero ho scambiato qualche messaggio su Medium con un ragazzo che mi ha chiesto delucidazioni su alcune citazioni di Fabrizio De André che avevo scritto in QUESTO POST.

Ma a parte quel piccolo scambio, il nulla. 

Tutta questa pappardella per dirvi cosa? Che chiudo il Blog? Certo che no.

Tutto questo per dire che userò esclusivamente questo blog, e che non ricaricherò più i suoi contenuti su altre piattaforme. Il Blog sarà nudo e crudo. Un mio diario di bordo. Basta.

Scriverò ciò che penso, ciò che mi colpisce e ciò che voglio ricordare. Per esempio, a breve finirò una serie a fumetti e credo che ne scriverò le mie impressioni qui, ma senza tecnicismi e paroloni da recensore esperto. Scriverò quello che ne penso, i punti forti, quelli deboli, eccetera. Lo farò solo per me. Perché un domani, dovesse capitarmi di dire "Ma quella serie a fumetti là? Boh, mi pare di averla letta, ma non mi ricordo mica se mi era piaciuta o meno...". Beh, signori e signore, qui, in questo spazio, avrò la mia risposta.

Quindi da questo punto in poi, dopo cinque anni si chiude il Blog che aspirava a diventare qualcosa di più, e si apre l'era del blog usato solo per i cazzi miei

Esisterà ancora ma solo ed esclusivamente su questa piattaforma e solo ed esclusivamente per me.

Lo farò solo per me, come in effetti ho sempre fatto. 

Esisterà solo per me, come in effetti è sempre stato.

Mio, e basta.


lunedì 7 giugno 2021

Questo è il cammino

"Questo è il cammino" cantava Edoardo Bennato nel brano "L'isola che non c'è" del 1980 e io, ho pensato la stessa cosa aprendo questo Blog: "Questa è la via", poi immancabilmente inglesizzato "This is the way".

È questo il nome del Blog in cui siete finiti. 

Doveva essere uno sprone per la scrittura, un modo per allenarmi a scrivere e una palestra per rafforzare il mio spirito e la mia forza di volontà. 

È diventato una specie di obbligo, con post creati solo per svolgere il compitino ma nulla di veramente costruttivo.

Sì, mi ha fatto scrivere e sotto questo punto di vista ha fatto il suo dovere, ma ultimamente sto maturando la convinzione di dover modificarne la gestione. 

Sto ancora facendo le mie valutazioni e non mancherò di sottoporle alla vostra puntuale attenzione. Sono sicuro che saprete ascoltare con attenzione e darmi ottimi consigli che io non mancherò di ascoltare.

... Fa ridere perché sembro serio ...

La realtà è che questo blog non lo caga nessuno; a volte nemmeno io.

A presto ragazzi, ovunque voi siate!




domenica 23 maggio 2021

DISOBBEDIENZA CIVILE


Da Wikipedia

La disobbedienza civile è una forma di lotta politica, attuata da un singolo individuo o più spesso da un gruppo di persone, che comporta la consapevole violazione di una precisa norma di legge, considerata particolarmente ingiusta, violazione che però si svolge pubblicamente, in modo da rendere evidenti a tutti e immediatamente operative le sanzioni previste dalla legge stessa.


Al di là di tutte le definizioni, una legge è un atto normativo creato dall'uomo, e proprio per questo soggetta alla cultura e alla morale del tempo in cui viene promulgata. Possiamo quindi ammettere, che alcune leggi, non sempre sono giuste. Ovviamente il fatto che una legge sia giusta o meno è assolutamente soggettivo; proviamo a pensare a quando gli ebrei venivano mandati nei campi di sterminio: quell'azione veniva fatta nel pieno rispetto della legge e, chi nascondeva e aiutava i "nemici dello Stato", violava la legge. Le persone che si adoperavano in tal senso, disobbedendo di fatto ad una legge dello stato, lo facevano per rispondere alla propria coscienza e questo era il loro modo soggettivo di interpretare la legge.

Può essere fatta anche una lettura più politica della disobbedienza civile. Per esempio si può compiere determinate azioni per rispondere ad una legge superiore di quelle in vigore nello stato, come le leggi delle Nazioni Unite o dell'Onu, che difendono i diritti fondamentali di tutti gli individui senza discriminazione di sesso, razza, religione e credo politico. Quindi qualcuno si potrebbe prendere la responsabilità di disobbedire ad una legge nazionale proprio perché ne invoca una superiore, magari proprio a livello internazionale. Il diritto sancito dalla costituzione vale di più di una regola o di una legge scritta per punire una determinata azione.

La disobbedienza civile si può usare per qualunque obiettivo e per disobbedire a qualsiasi legge venga ritenuta soggettivamente ingiusta. 

Una disobbedienza civile di per sé non è né giusta né sbagliata, bisognerà sempre entrare nel merito di ogni questione senza escludere nessuna opinione dal dibattito che si vuole creare. La cosa importante infatti, è assumersi la responsabilità delle proprie azioni; senza questo passaggio fondamentale l'iniziativa diventa solo un modo per aggirare la legge, ottenendo sì il proprio scopo, ma senza creare un opportunità di crescita e quindi un valore reale per la società tutta. Rendendo pubblico il proprio operato, viene dimostrato con i fatti l'assurdità della legge in questione e si può ottenere un dibattito da cui può nascere o meno un cambiamento.

Per chiamarla disobbedienza civile, bisogna apertamente esigere di essere processati perché è proprio il processo che mette tutti di fronte alla questione che si vuol portare all'attenzione.

Se c'è una legge per un reato quella legge va applicata, altrimenti se non incontra più la morale comune va cambiata.

Ovviamente non sempre si può pensare di rendere palese il proprio intento. Se torniamo all'esempio degli ebrei, l'intento di chi disobbediva era quello di salvare loro la vita e quindi nasconderli o farli fuggire; non avrebbe avuto senso autodenunciarsi mettendo così in pericolo il risultato sperato.

In questo caso, non potendo essere garantita la normale situazione di diritto per via di una dittatura sanguinaria, bisognerà puntare su azioni di sabotaggio cercando di boicottare il loro tirannico sistema.

È più una disobbedienza fine a se stessa ma fatta per una buona causa sempre comunque soggettiva.

Se si ritiene che qualcosa sia ingiusto non ha senso starsene zitti e buoni. Bisogna parlarne, portare tutto all'attenzione pubblica, poi si può avere ragione o torto, ma almeno la questione sarà esaminata e rivalutata secondo i criteri che le società di quel momento ritengono più corretti. 


Opera di Banski


lunedì 17 maggio 2021

Da Una Puntata di Melog


Ma come mai su internet tutti insultano? 
Questa è proprio una bella domanda alla quale ancora non c'è risposta; chi ha visto nascere la rete a metà degli anni novanta, quando questa tecnologia iniziava ad essere alla portata di tutti, si sentiva pioniere di una tecnologia che avrebbe migliorato l'umanità e avrebbe dato infinite possibilità. 
In quegli anni si iniziava a capire che esisteva la fantastica possibilità di scambiarsi opinioni, di ampliare i propri orizzonti mentali e personali, e la possibilità di comunicare in tempo reale con chiunque si trovasse dall'altra parte del mondo, semplicemente possedendo un computer e una connessione.
Ad oggi il mondo è quasi totalmente connesso e con lui l'umanità stessa; siamo e saremo sempre più connessi, ma quelle belle speranze che avevano i precursori del "www" si sono schiantate contro gli aspetti più brutali e arcaici dell'umanità.

Probabilmente la rete ha solo messo in evidenza quello che l'umanità in fondo era già: un branco di ignoranti, egoisti, disinformati, che non sente opinioni differenti dalle loro e che sono alla continua ricerca di conferme alle loro errate convinzioni.
La gente non vuol sapere la verità, la gente le sa già le verità, vuole solo conferme. Non importa che studiosi, persone che veramente sono ferrate su un argomento provino a spiegare come stanno veramente le cose. Le persone non li ascolteranno, faranno di testa loro e sbaglieranno con la loro testa. 
Selezione naturale diranno i più cinici, ma hanno torto anche loro. Eccoci allora arrivare ai novax che sbaglieranno pure con la loro testa, si auto-elimineranno anche da soli, ma poi ne pagheranno le conseguenze anche chi, con la loro stupidità, non ci vuole avere nulla a che fare.
Ma se qualcuno prova a spiegare le ragioni, ecco che gli appartenenti a quelle categorie incriminate ti ricoprono letteralmente di merda perché non la pensi come loro.

Perche accade tutto ciò?
La rete è ancora giovane, è vero, ma secondo il mio punto di vista, tutto ciò è amplificato ed esasperato perché sono molte di più le persone incivili rispetto a quelle civilizzate, le persone che hanno appreso la difficile arte del dialogo e del pensiero articolato, sono in numero inferire rispetto a quelle che con violenza, tendono ad imporre il loro pensiero da quattro soldi. Quelli che fanno rumore, sono di più e più evidenti di chi, in maniera composta e pacata, prova a spiegarti come la pensa.
Non credo che la situazione migliorerà presto perché questo odio che emerge dalla rete non è altro che lo specchio di una società che solo apparentemente si è civilizzata ma che continua nelle sue viscere ad avere un animo barbaro che nasconde alla luce. Faccia a faccia le persone trattengono i loro più bassi istinti ma poi, nell'ombra della propria cameretta riversano tutta la loro rabbia su chiunque sia appena in disaccordo con il loro ideale. 
Internet è solo una lente d'ingrandimento sull'animo umano che, fondamentalmente, è una merda.

Come se ne esce?
Credo che l'unico modo per uscire da questa situazione sia cercare di educare le nuove generazioni al comportamento civile sia nella realtà vera che nella realtà virtuale. Insegnare loro che il confine invalicabile sono i sentimenti e gli spazi degli altri. Mostrare loro cos'è l'empatia, la compassione e l'amicizia reale. Mostrare loro che la vita va vissuta principalmente nella realtà e che la rete va usata come strumento di crescita. E qui subentro con il discorso Social Network. Internet è cambiato moltissimo da quando è arrivato Facebook. Ne ho parlato qui "Facebook: La Vita Falsa" e non mi ripeterò. 
Quello che voglio sottolineare è come Facebook sia usato dalle persone, ovvero per mostrare al mondo la propria "splendida" vita, e sono pochissimi quelli che lo usano per divulgare contenuti interessanti o pensieri originali. "Super Buongiornissimo!" e "Auguri a Tutti!" a manetta insomma.
Il social network ha esasperato i comportamenti eccessivi e violenti, rendendo incredibile il fatto che molte persone, anche signori di una certa età, non si rendano conto di come non sia socialmente accettabile rivolgersi alle persone con toni denigratori e irrispettosi e, ancora più incredibile la non consapevolezza che esprimendo un'opinione sul web, poi questa avrà una risonanza molto diversa da quella che dici tra le mura di casa.
Se insulti pesantemente qualcuno, sei denuciabile, il mondo non è cambiato, tutto questo non è lecito. Anche se la persona che insulti non è davanti a te, le tue parole hanno un peso e possono far male.

"Il mondo diventa sempre più complesso, ma poi trova sempre le maniere, gli ammortizzatori per gestire anche le complessità. Noi siamo in un momento di passaggio, per questo siamo sconcertati da certi comportamenti, ma vedrete si troveranno gli strumenti per dare ordine anche a questa fantastica e terrificante irruzione dell'umanità con tutte le possibilità di esprimere sempre anche il lato peggiore di se stessa."



(Il testo è una trascrizione più o meno fedele di ciò che Gianluca Nicoletti ha detto in una puntata della trasmissione Melog di qualche anno fa. Non ricordo che puntata fosse quindi non riesco a linkarla. Mi erano piaciute così tanto le sue parole che me le sono appuntate e poi ho inserito liberamente dei miei pensieri. Vai a capire quali fossero. Sicuramente la parte dove parlo di Facebook è mia. Per il resto credo sia tutto Nicoletti ma non ne ho la certezza anche se leggendo il testo è chiara la sua maestria nell'eloquio, ma lasciatemi sognare... Se un giorno trovassi il podcast della puntata non esiterò a inserirlo in un link.)


giovedì 6 maggio 2021

Solo Lei

(Questo post l'avevo scritto il giorno dopo la morte della mia amata gattina ma non avevo avuto lo spirito di pubblicarlo. Lo faccio ora con immutato dolore rispetto a quel periodo.)

20.09.2020



Li chiamiamo animali domestici, ma sono molto di più. Li trattiamo come famigliari, a volte meglio di molti parenti. Li amiamo. Li coccoliamo. Ci fanno arrabbiare e ci regalano grosse risate. 

Li prendiamo in giro e Li ridicolizziamo con ogni tipo di vestito o acconciatura, e Loro non fanno altro che sopportarci, amarci e continuare a stare insieme a noi. Sempre. 
Nonostante tutto, Loro vivono per noi.

Ieri ho perso la mia micia.

L'ha portata via un tumore all'intestino. Abbiamo fatto il possibile per salvarla, ma non è bastato. 

Dentro di me combatto per zittire quella voce che dice che forse non ho fatto abbastanza, che forse potevo fare di più, muovermi prima e meglio. Quella voce che mi grida che forse non son stato un buon amico per Lei come Lei lo è stata per me. 

Adesso chi verrà a massaggiarmi la pancia o le gambe mentre guardo la tv?

Chi mi aspetterà davanti alla porta quando rientro dal lavoro?

Chi mi fara saltare dallo spavento per una corsa improvvisa?

Chi mai mi guarderà più con l'intensità di quegli enormi occhi smeraldo?

Nessuno lo farà mai più come Lei. Perché solo Lei aveva la capacità di farti capire con lo sguardo se le stavi sul cazzo o meno.

Solo Lei.

Lei che ora non c'è più e che mi mancherà tantissimo.


domenica 2 maggio 2021

È colpa mia

Scrivere non è complicato come sembra. Quando pensi a quello che vuoi dire, sembra tutto molto chiaro, poi nel momento in cui lo vuoi fermare su carta tutta quella sicurezza sparisce e ti ritrovi a fissare il foglio o lo schermo pieno di dubbi su come iniziare e da dove partire.
In quel momento poi non ti sembra nemmeno troppo importante quello che volevi dire e ti passa anche un po' la voglia di farlo. 

Come per me adesso.

Ho perso l'abitudine alla scrittura. 

È colpa del Covid che ha destabilizzato le nostre vite, cambiato le nostre routine e affossato i nostri sogni.

Oppure è solo colpa mia, che non ho un obbiettivo così forte e genuino per competere contro qualunque forza mi si opponga e cerchi di prevalere sui miei sogni di gloria.

È colpa mia. Sono debole, sconclusionato e poco focalizzato sull'obbiettivo.

È colpa mia. Non combino mai niente di buono.

È solo colpa mia se non ce la faccio. Non ho costanza, non ho dedizione e la cosa più grave, e che più mi ferisce, è che in questo periodo non ho nemmeno tanta voglia di farlo.

E questo è un grosso problema.


lunedì 22 febbraio 2021

È finita!


- Non capisco il motivo per il quale sei così arrabbiata.

- Ah no capisci?

- No, proprio non riesco!

- Allora adesso te lo spiego: tutto è cominciato il giorno in cui sei andato a cena dal tuo capo. Quella sera io non avevo nulla da fare e me ne stavo da sola davanti alla televisione. Mi annoiavo, mi sentivo sola e non avevo proprio voglia di stare in casa allora decisi di uscire anch'io e sono andata giù nel pub. Lì ho incontrato la solita combriccola, abbiamo scherzato, parlato e riso, finché Antonio mi ha preso per la mano e mi ha portata in bagno. Lì mi ha abbassato le mutandine.

- Cosa?

- Proprio così!

- Sei andata via spero?

- No. Me l'ha leccata come nessun altro aveva mai fatto prima. Nemmeno tu.

- Sei una maledetta troia! 

- Lo so. E sono così arrabbiata con te perché tu hai permesso che accadesse. Se non fossi andato alla cena, saresti stato tu a leccarmela e non Antonio.

- Ma cosa cazzo c'entra, ero ad una cena di lavoro! E tu, brutta troia, non riesci nemmeno a controllarti? Non ce la fai a stare con le gambe chiuse per un paio d'ore?

- Ho bisogno di qualcuno che costantemente si faccia carico dei miei bisogni. Ho bisogno di qualcuno che sia qui, quando le mie necessità chiamano.

- Ma è stato Antonio a portarti in bagno, non sei stata tu.

- Ho mentito. Ho preso io per mano Antonio. Gli ho abbassato io le mutande e gliel'ho succhiato.

- È finita!

- Sì, tra noi è finita se vuoi possiamo farci l’ultima scopata.

- Stai con Antonio adesso?

- Sì, credo di sì.

- Ok, allora andiamo a scopare.

sabato 30 gennaio 2021

LA FOLLIA È DONNA (Erasmo da Rotterdam)

Immaginate al giorno d'oggi il signor Geer Geertsz, meglio conosciuto come Erasmo da Rotterdam accendere il suo Mac, andare su Facebook o Instagram e iniziare a scorrere il feed mentre si gusta una deliziosa tazza di caffè; lo vedete? Improvvisamente viene colto da una riflessione personale e sente il desiderio irrefrenabile di comunicarla a tutti. Ed eccolo lì nel suo ufficio, chino a battere furiosamente le dita sulla tastiera e a scrivere un post come questo:


"Tuttavia, poiché l'uomo, è nato per dedicarsi agli affari, doveva ricevere in dote un po' più di un'oncia di ragione. Giove, per provvedere debitamente, mi convocò perché lo consigliassi, come su tutto il resto, anche a questo proposito; e il mio pronto consiglio fu degno di me: affiancare all'uomo una compagna, la donna, un animale sciocco e privo di senno, ma deliziosamente spassoso e incantevole, che nella convivenza addolcisce con un pizzico di follia la malinconica gravità del temperamento maschile. 

Platone, infatti, quando sembrava in dubbio circa la collocazione della donna, se fra gli animali razionali o fra i bruti, voleva solo sottolineare la straordinaria follia di questo sesso. Se per caso una donna volesse passare per saggia, ottierrebbe solo di essere due volte sciocca, come se uno volesse, contro ogni ragionevole proposito, portare un bue in palestra. Infatti raddoppia il suo difetto chi, distorcendo la propria natura, assume sembianza virtuosa. 

Un proverbio greco dice che una scimmia resta sempre una scimmia, anche se veste di porpora, così la donna è sempre una donna, cioè pazza, comunque si mascheri. Non però così folle, voglio credere, da prendersela con me perché la giudico folle, io che sono folle, anzi la Follia in persona. Le donne, infatti, se ponderassero bene la questione, anche questo dovrebbero considerare come un dono della Follia: il fatto di essere, sotto molti aspetti, più fortunate degli uomini. In primo luogo hanno il dono della bellezza, che giustamente mettono al disopra di tutto, contando su di essa per tiranneggiare gli stessi tiranni. 

Quanto all'uomo, di dove gli viene l'aspetto rude, la pelle ruvida, la barba folta, e un certo che di senile, se non dalla maledizione del senno? Le donne, invece, con le guance sempre lisce, con la voce sempre sottile, con la pelle morbida, danno quasi l'impressione d'una eterna giovinezza. Ma che altro desiderano poi in questa vita, se non piacere agli uomini quanto più è possibile? Non mirano forse a questo, tante cure, belletti, bagni, acconciature, unguenti, profumi; tante arti volte ad abbellire, dipingere, truccare il volto, gli occhi, la pelle? C'è forse qualche altro motivo che le faccia apprezzare dagli uomini più della follia? Che cosa mai non concedono gli uomini alle donne? Ma in cambio di che, se non del piacere? E il diletto da nient'altro viene se non dalla loro follia

Che questo sia vero non si può negare. Si pensi solo a tutte le sciocchezze che un uomo dice quando parla con una donna, a tutte le stupidaggini e follie che è disposto a compiere per guadagnare il piacere di un'ora d'amore." 
                         Foto di sheftsoff

Date retta a me, con i tempi che corrono, al giorno d'oggi, il buon vecchio Erasmo starebbe passando qualcosa di più di un brutto quarto d'ora...


mercoledì 27 gennaio 2021

Nessuno Sogna Più

Qui, la notte è il momento peggiore. Quando cala il silenzio sul campo e nessun rumore arriva a distrarre i pensieri che affollano la nostra mente. 
Cosa succede realmente? Perché siamo qui? Cosa abbiamo fatto per meritarlo?
Sono domande senza risposta e questa, forse, è la cosa peggiore.
Ogni mattina uno di noi se ne va e non fa più ritorno. Non c'è un ordine preciso. Ogni giorno può essere uno qualsiasi di noi a non tornare.
Tra noi non si fa parola di quello che potrebbe succedere agli sfortunati che se ne vanno, ma ognuno in cuor suo ha un'idea della risposta e sa quello che succede oltre le sbarre.

Qui, la notte nessuno dorme. Qualcuno piange, qualcun altro prega; io cerco solo di sognare. Sogno la fine di questa prigionia. Sogno la fine della guerra e sogno una vita normale. A volte sogno anche di ammazzare tutti quanti, di prendere per il collo i colpevoli delle nostre sofferenze e di vederli soffocare sotto la pressione delle mie dita intorno alla loro gola. Sogno di vedere la loro faccia cambiare tonalità, passare dal rosa al rosso e infine al viola scuro e sogno di vedere che, con la loro vita, se ne va anche la nostra sofferenza. 

Poi la notte finisce, la cella si apre, un soldato entra, ci grida qualcosa di incomprensibile e uno di noi a caso viene portato fuori. Non lo rivedremo più. Spero che adesso sia libero di andarsene per la sua strada. Spero che un giorno toccherà anche a me vedere cosa succede oltre le sbarre.

Qui, la notte è per molti il momento più duro perché se non hai più niente da sognare, allora non hai più niente in cui sperare, e se non hai più niente in cui sperare, allora sei un uomo morto.

E qui, lo siamo già tutti.