domenica 4 giugno 2017

Horror Story #3 - L'Ultimo Viaggio

Se qualcuno fosse entrato in quel momento nel salotto, avrebbe avvertito immediatamente la cupa atmosfera che vi regnava al suo interno. L'oscurità e il silenzio assoluto rendevano l'ambiente inquietante, ma ciò che più avrebbe terrorizzato un ipotetico avventore, sarebbe stato vedere che al centro di quella stanza c'era una vecchia, che se ne stava lì, in piedi con le braccia lungo ai fianchi, immobile. 
Alcune candele le illuminavano il volto deturpato da profondi solchi; rughe, che raccontavano una vita fatta di sofferenza, lacrime e sacrifici. 
Gli occhi erano chiusi, ma le labbra si muovevano frenetiche a comporre frasi silenziose e incomprensibili. 
Improvvisamente la donna spalancò gli occhi, lo sguardo si fissò in un punto imprecisato di fronte a lei e con voce titubante disse:
   - Chi c'è? - Nessuna risposta.
   - Ho chiesto chi c'è?
Una voce dal nulla sussurrò un'impercettibile: - sono io!
   - Cosa vuoi? 
  - Voglio te! - A queste parole una folata di vento impossibile le vorticò dai piedi alla testa, spense le candele  facendo piombare la stanza in un'oscurità impenetrabile. Innanzi le comparve una figura che sembrava fatta solo di luce. Era un uomo. La donna rimase pietrificata da ciò che vide.
   - Mi riconosci? - Chiese l'uomo che non sembrava avere più di vent'anni.
   - Pensavo di essermi liberata di te tanto tempo fa! Cosa vuoi?
   - Sono venuto a portarti dove tu mi hai mandato.
   - All'inferno?
  - Ti aspetta un luogo ben peggiore! Finirai nel buio più oscuro, nella profonda tenebra, nell'oblio. Sprofonderai nel nulla, nell'assenza, scoprirai che tutto ciò in cui hai creduto, non ha mai avuto senso e non è mai esistito.
E detto ciò, l'uomo scomparve.
Le candele si accesero di nuovo e illuminarono il viso della donna che, rassegnata, si distese a terra ad aspettare il proprio destino. 
La fine iniziò con un dolore improvviso al petto, una violenta fitta che fece mancare alcuni battiti al cuore; poi il respiro divenne affannoso, irregolare, ed infine impossibile. 
Sembrava quasi che due mani invisibili la stessero soffocando. Non cercò nemmeno di combattere, aveva già lottato troppo in vita sua. Rilassò i muscoli e si abbandonò all'oblio. La donna si spense insieme alle candele che, con il loro ultimo bagliore, illuminarono il terrore impresso nei suoi occhi.
   - Benvenuta amore mio! Finalmente siamo di nuovo insieme - le disse suo marito.
  - Dopo tutti questi anni ancora non hai imparato a mentire come si deve - disse la donna vistosamente ringiovanita - a me poi, non l'hai mai fatta! Figurati se credevo alla dannazione eterna, al nulla. Nella vita non ho fatto altro che sopportare e servire gli altri. Questo paradiso me lo sono proprio meritato! Altroché oblio... -
   - Quanto hai ragione! - disse lui con uno strano ghigno - A te proprio non la si fa eh? Dai Sbrighiamoci che il "Signore" ti sta aspettando.
Poi, con delicatezza la prese sottobraccio e, lentamente, si avviarono verso il nulla eterno, scomparendo per sempre.

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