giovedì 6 aprile 2017

Horror Story #2 - Gli Immortali

Nel momento stesso in cui ho visto la bambina fissarmi da un angolo buio della camera da letto, ho capito che stavo per morire. I suoi occhi, rossi come il sangue appena versato, mi osservavano senza alcuna traccia di umanità. Anche se ero spaventato non avevo nessun dubbio: la morte era nella mia camera, era lì per me e mi stava guardando dritto in faccia. L'ultima cosa che ricordo fu la ferocia con la quale mi balzò al collo. Il violento morso che mi inflisse mi fece morire in pochi istanti, e la mia mente piombò nel buio.






All'improvviso, dal nulla in cui ero precipitato, spalancai di nuovo gli occhi alla vita. Mi ritrovai a domandarmi se non fosse stato tutto un terribile sogno, ma ogni mia congettura, venne smentita quando lo sguardo scivolò sulle lenzuola imbrattate del mio letto. 


Sangue, sangue dappertutto, sangue rappreso. Io stesso ero ricoperto di sangue. 

Una fitta al petto mi fece piegare sulle ginocchia, misi una mano là, dove una volta il cuore aveva battuto il tempo, e incredibilmente non riuscii a sentirlo. Provai con più attenzione. Nulla. 

Ero vivo, oppure no?

Ero nel panico. Non riuscivo a trovare una spiegazione logica a quella drammatica situazione finché, come una folata di vento improvvisa, ricordi sparsi iniziarono a turbinare veloci nella mia mente, rendendo tutto più comprensibile.

Una bambina nel buio. 

Una bambina bionda con occhi rossi come il sangue.

Un balzo agile.

Graffi violenti a stordirmi.

Un morso profondo alla gola. 

Poi il buio.

Il silenzio.

L'oblio.

Era stata lei. 

Dall'oscurità in cui mi fissava, rapidamente era piombata sul mio letto senza lasciarmi il tempo di reagire. Troppo veloce, troppo agile. Una terribile scarica di graffi in rapida successione mi paralizzò. All'improvviso arrivò un dolore acuto alla base del collo che mi fece gridare con tutto il fiato che avevo nei polmoni, fino all'ultimo soffio di respiro che mi restava. Le mie carni si erano stracciate sotto le sue fauci. Ricordo un debole tentativo di liberarmi, cercavo di fermarla ma sembrava avere una forza sovrumana. Sembrava un demonio. Dopo quel morso, un fluido freddo come la neve invase il mio corpo e scorrendo rapido nelle vene, arrivò al cervello, spegnendolo temporaneamente.

Non so quanto tempo fosse passato prima del mio risveglio. So solo che, dopo i primi momenti di terrore e confusione, mi sono sentito bene. Anzi, benissimo. Non mi ero mai sentito tanto energico come in quel momento. Compresi che la bambina non voleva uccidermi. Voleva solo rendermi come lei. Voleva donarmi l'eternità. 

Aveva scelto me e adesso io sono come lei. Eterno.

La bambina dagli occhi rossi mi ha salvato dalla morte. Ha scelto me e mi ha donato l'immortalità.

Ora tocca a me salvare qualcuno.

Ora io, uomo dagli occhi rossi, ti sto osservando mentre dormi serena nel tuo letto.

Sono qui, mi vedi? 

Sono nascosto nell'angolo più buio della tua stanza.

Sei così indifesa.

Ho scelto te, sai? 

Non avere paura. 

Arrivo a prenderti!

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